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Chahida Sekkafi, il primo arbitro donna con il velo

Domenica la 16enne ha esordito a Pizzighettone dopo l'ok dato dalla Associazione italiana arbitri. Il Presidente degli arbitri di Cremona: "Ha talento"

simone cerroni
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Ai tacchi preferisce i tacchetti, alle calze da donna i calzettoni di spessore da calcio e la calzamaglia. Lei è Chahida Sekkafi, italiana di 16 anni, figlia di marocchini e da domenica 16 febbraio il primo arbitro donna ad arbitrare una partita di calcio con il velo sul capo, quello che i musulmani chiamano hijab. La scelta - Tanto giovane quanto determinata, Chahida, musulmana, riporta in campo quella grinta che ha nella vita quotidiana da studentessa del terzo anni del liceo linuistico "Manin" a Cremona, non ponendosi problemi a fiscare e a sfoggiare cartellini.Dopo aver preso parte ad un corso per arbitro iniziato lo scorso ottobre, proprio quella determinazione l'ha portata a chiedere all'Associazione italiana arbitri (Aia) di poter dirigere con il tradizionale velo islamico e con le gambe coperte.  L'esordio - Ieri per la prima volta ha esordito nel campionato giovanile a Pizzighettone tenendo le redini della partita tra San Luigi Pizzighettone e Lo Stradivari di Cremona. Dato che era la prima volta in cui si verificava un evento del genere  e tra il calcio maschile l'offesa è facile, la ragazza, riporta il giornale Dagospia, "è stata accompagnata in campo, come vuole il regolamento, dal presidente degli arbitri di Cremona Gianmario Marinoni, che le farà da tutor anche nelle prossime due partite".  

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