Sisal nel mirino dell'Antitrust
Sotto accusa i giochi online
L'Autorità ha avviato un procedimento per adottare misurecautelari per far sì che Sisal consenta ai soggetti legittimati l'allaccio allarete stessa. Secondo l'Antitrust, infatti, i comportamenti di Sisal “rischiano diapportare un irrimediabile pregiudizio alle condizioni di offerta dei soggetti,già autorizzati alla raccolta on line di giochi pubblici, eventualmenteinteressati alla raccolta a distanza dei giochi numerici a totalizzatorenazionale”. L'istruttoria è stata avviata dopo una segnalazione di una societàautorizzata dall'Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato alla raccolta online di giochi e scommesse, che aveva chiesto a Sisal, senza ottenerlo, ilprotocollo di comunicazione necessario per l'avvio dell'attività stessa. La questione monopolio - Alla Sisal, in qualità diconcessionaria unica, spetta infatti l'onere di predisporre le modalitàtecniche e operative per l'accesso alla rete telematica, senza le quali èimpossibile allacciarsi alla rete stessa. Secondo l'Antitrust Sisal, impedendol'accesso di altri soggetti alla propria rete telematica e avviandocontemporaneamente l'attività di raccolta a distanza del Superenalotto, “potrebbecercare di acquisire un vantaggio competitivo rispetto ai potenzialiconcorrenti, determinando una barriera all'accesso al mercato: facendo levasulla posizione detenuta sull'accesso alla rete telematica, in particolaresulla capacità attrattiva del Superenalotto, Sisal potrebbe inoltre estenderela propria posizione dominante nel più ampio mercato a valle della raccolta online di giochi e scommesse”. Febbre da gioco - Un argomento decisamente caldo visto la ‘febbreper la caccia al 6',con il jackpot record da 107 milioni di euro, sta contagiando gran parte degliitaliani. L'Istituto di fisiologia clinica del Cnr ha, infatti, rilevato “la diffusione del gioco d'azzardo”.Circa 15 milioni di italiani hanno giocato almeno una volta, 120 mila igiocatori a rischio di diventare gambler. Del 40% la diffusione del gioco tragli studenti. Più in dettaglio l'indagine condotta dall'Istituto di fisiologiaclinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, Sezione di Epidemiologiae ricerca sui servizi sanitari. Dall'analisi dei dati Ipsad-Espad 2007-2008, èemerso che “sono circa 15 milioni, il 38,3% della popolazione tra i 15 e i 64anni, gli italiani che almeno una volta nella vita, hanno giocato d'azzardo”. Edi questi a risultare maggiormente coinvolta sarebbe la popolazione maschile,attestandosi al 50% a fronte del 29,2% delle donne. Si tratterebbe dunque di unfenomeno diverso dal boom di giocate indotto dal '6' da record messo in paliodal Superenalotto ma che può essere interessante se analizzato incorrispondenza della 'febbre da jackpot', che ha ormai superato i 100 milioni. I giocatori - I soggetti di età compresa tra i 25 ed i 34anni sono quelli che hanno maggiormente dichiarato di avere giocato almeno unavolta: il 55,1% dei maschi ed il 34,5% delle femmine, spiega Sabrina Molinarodell'Ifc-Cnr. Ma lo studio evidenzia soprattutto che ben il 10,8% deigiocatori, pari a un milione e mezzo di persone, prova l'impulso a giocaresomme di denaro sempre più consistenti. Un fenomeno che riguarda il 13,1% degliuomini e l'8% delle femmine. Tra questi giocatori, il 5,3% nasconde addirittural'entità del denaro speso ai familiari. Il fenomeno del ‘gambling' - Il dato più preoccupante èperò quello della rilevante parte che rientra nella vera e propria dipendenzada 'gambling'. “Tra i residenti in Italia che hanno giocato almeno una volta, il19,8%, pari a tre milioni di persone, potrebbe sviluppare una dipendenza dagioco d'azzardo, e fra questi il 12,4% - secondo la valutazione del CanadianProblem Gambling Index - è nella fascia a rischio minimo, il 4,6% a rischiomoderato e lo 0,8%, ovvero 120.000 persone, risulta avere un profilo da gambler”.La 'febbre del gioco' non risparmia neanche i ragazzi. “Circa il 40% deglistudenti italiani alle scuole superiori, poco meno di un milione di iscritti – evidenziala ricercatrice dell'Ifc-Cnr citando i dati dell'indagine Espad 2008 condottadal suo Istituto fra 45.000 studenti di età compresa fra i 15 ed i 19 anni – dicedi aver giocato con soldi almeno una volta nel corso del 2008. A rischio i giovanissimi - Sono i ragazzi a giocare di piùrispetto alle coetanee, il 52,6% contro il 28,8%. Tra i giochi preferiti daigiovani di entrambi i generi risultano in pole position quelli tipo gratta evinci, seguiti da Lotto, Supenalotto e simili. Tipicamente maschili, invece, ivideopoker (ci hanno giocato almeno una volta il 14% dei maschi e il 4% delleragazze) e le scommesse sportive (30% dei ragazzi e appena il 3% dellestudentesse). Tra gli studenti giocatori, il 69% ha speso nell'ultimo mese finoa 10 euro, il 24% tra gli 11 e i 50 euro ed il 7% dai 51 euro in su.