Genova, tangenti all'università
Chiesti sette rinvii a giudizio
Tangentipretese “per il bene della ricerca”. Documenti inventati “per dare unostipendio dignitoso” agli scienziati. Consulenze affidate ai famigliari deiprofessori amici “per ottenere rimborsi che sarebbe meglio non far figurare”. Unsistema che ha causato la richiesta di rinvio a giudizio per Gennaro Schettini, professore universitario ed ex direttoredel Dipartimento di neuroscienze dell'università genovese, e per altri seiimputati. Falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato i reatiipotizzati per gli indagati. Schettini, oltre che per falso e truffa, èaccusato anche di concussione. Il sistema del pizzo all'Università imposto dal “barone”della farmacologia genovese Gennaro Schettini ai suoi ricercatori, e delleconsulenze fasulle, assicurate ad amici e parenti a spese dello Stato e dialcuni dei più conosciuti fondi italiani di beneficenza, va verso il processo. PerSchettini, professore universitario, ex direttore del Dipartimento diNeuroscienze dell'ateneo genovese ed ex ricercatore del Centro biotecnologieavanzate (Cba) del capoluogo ligure, l'unico a vedersi contestata la concussione,e altri sei, colleghi e famigliari, con cui condivide le accuse di falso inatto pubblico e truffa ai danni dello Stato. Tra le parti lese, prima di tuttoricercatori concussi, ora compaiono anche il ministero dell'Istruzione,l'Istituto Giannina Gaslini e il Cba di Genova.