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Sanatoria per colf e badanti

I moduli solo su internet

Silvia Tironi
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Al via la sanatoria dicolf e badanti. Da oggi partono infatti gli adempimenti per regolarizzare lecollaboratrici domestiche (siano esse addette alle pulizie sia alla cura delvecchietto) in nero: secondo i dati forniti dal Viminale saranno ben 750mila lebadanti irregolari che tireranno un sospiro di sollievo. Modello F24 - Il primo passo che dovrà essere compiuto dai datori dilavoro (che al 30 giugno 2009 hanno impiegato irregolarmente da almeno 3 mesilavoratori italiani, comunitari o extracomunitari) è quello di pagare il contributo di 500 euro perciascun lavoratore, utilizzando l'apposito modelloF24, disponibiliperò solo su internet, suisiti dell'Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it), del ministero del Lavoro (www.lavoro.gov.it), dell'Interno (www.interno.it) edell'Inps (www.inps.it). Sito www.interno.it– Accedendo al sito www.interno.it al centro della home page sitrova la finestra Emersionelavoro irregolare di colf e badanti. Cliccando sul link Il modello F24 con leistruzioni  si apre il modulo da compilare con i propri dati e quellidella colf o della badante, sul link  Unabrochure con le informazioni utili per i cittadini si trovano tutte leinformazioni necessarie al datore di lavoro che intenda presentare domanda diregolarizzazione del lavoratore. Domanda di regolarizzazione – La fase due consiste nellapresentazione della domanda (assolutamente gratuita) di regolarizzazione, chedovrà avvenire dall'1 al 30 settembre. Per i lavoratori italiani o comunitariva presentata all'Inps, per quelli extracomunitari dovrà essere presentata on-lineattraverso il sito del ministero dell'Interno (www.interno.it). Non ci sonograduatorie a tempo né quote d'ingresso, quindi le domande presentate il 30settembre avranno le stesse possibilità di ammissione di quelle presentate l'1settembre. Ciascuno potrà fare domanda per un numero massimo di tre lavoratori(una colf e due badanti);  i datori dilavoro delle colf dovranno avere un reddito non inferiore a 20mila euro l'annonel caso di famiglia composta da un solo soggetto che percepisce reddito o25mila euro per i nuclei familiari con più soggetti che percepiscono reddito.Per le badanti è necessaria unacertificazione sanitaria che attesti la non autosufficienza della personada accudire. Sportello unico per l'immigrazione-Dall'1 ottobre, lo Sportello unico per l'immigrazione riceverà le domande percolf e badanti extracomunitarie. Acquisito il parere della questura sueventuali motivi ostativi al rilascio del permesso di soggiorno, il datore dilavoro ed il lavoratore saranno convocati per la verifica delle dichiarazionirese per via informatica nella domanda di emersione, l'acquisizione delledocumentazioni reddituali o sanitarie necessarie, la verifica dell'avvenutoversamento del contributo di 500 euro. Successivamente si procederà allastipula del contratto di soggiorno attraverso la sottoscrizione dell'appositomodello da parte del datore di lavoro e del lavoratore. Perché solo su internet? - Già, perché il modulo da compilare per assumere regolarmente una signora che curi la nonna e si occupi delle 'nostre' faccende domestiche lo si trova su internet. Ci avevano illusi che lo si trovasse anche in posta o in banca. Pare siano in ritardo, forse arriveranno, chissà. Ma i problemi non finiscono qui. Perché la matassa telematica è tutat da sbrogliare. Una volta trovato il modulo, si tratta di inserire i dati anagrafici della persona da assumere (compreso il “numero di passaporto o di altro documento equipollente”), e anche quelli del datore di lavoro. E si consegna il tutto in Posta o a una banca convenzionata, naturalmente insieme con le 500 euro. Attenzione però: all'atto del pagamento viene consegnato un codice, con il quale nei prossimi giorni, perché adesso ancora non è possibile, bisognerà tornare a connettersi con il sito del Viminale. E qui comincia la navigazione: entrare nella sezione “Sportello unico dell'immigrazione”, e poi cliccare ancora, stavolta su “Richiesta domande informatizzate”. Dove il richiedente, cioè il datore di lavoro, dovrà ancora lasciare i propri dati e un indirizzo di posta elettronica (dunque, per ultimare l'operazione è anche necessario saper maneggiare le e-mail). Indirizzo al quale lo stesso ministero invierà poi una password. E già qui le imprecazioni sono più che giustificate.  L'operazione successiva consiste poi nello scaricare e installare sul computer di casa un programma ad hoc, che verrà attivato proprio inserendo la password ricevuta. E soltanto in quel momento apparirà - miracolo! - la vera e propria domanda di regolarizzazione. Dove bisognerà inserire ancora i dati fiscali e il codice dell'avvenuto pagamento. Il malloppo virtuale va poi inviato a un altro indirizzo istituzionale di posta elettronica, entro il 30 di settembre. Di ritorno, si riceverà un'altra e-mail, in sostanza valida come ricevuta. Un inferno.

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