Matteo Salvini come Benito Mussolini, nei guai una professoressa di Palermo

di Teresa Picadomenica 19 maggio 2019
Matteo Salvini come Benito Mussolini, nei guai una professoressa di Palermo
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Rosa Maria Dell'Aria, professoressa di Italiano all’Istituto Industriale Vittorio Emanuele III, è stata sospesa per 15 giorni con stipendio dimezzato per non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni durante la Giornata della Memoria del 27 gennaio. I ragazzi in quella data avevano presentato una videoproiezione nella quale si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini. La sospensione è scattata al termine di un’ispezione innescata da un post sui social che non è sfuggito agli uffici del ministero e così da sabato scorso e per due settimane la professoressa non presta servizio dopo che l’Ufficio scolastico provinciale le ha inflitto un provvedimento disciplinare. Leggi anche: Matteo Salvini replica ad Angela Merkel: "Mai con lei, Macron e l'Europa dei banchieri" Come scrive La Repubblica Palermo, a difendere l'insegnante è il figlio, l'avvocato Alessandro Luna che ha dichiarato: "Le si contesta il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia e implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo. Ma l’insegnante non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico". Anche nell'Istituto non si respira un'aria tranquilla e diversi insegnanti, anche fuori dall’Istituto hanno raccolto firme di solidarietà nei confronti della collega che insegna lì da più di vent'anni, e che hanno definito "vittima di un fatto molto grave". Lapidario il provveditore Marco Anello che ha dichiarato invece:"Abbiamo ricevuto una segnalazione dal ministero, ma eravamo già al corrente di quanto accaduto la libertà di espressione non è libertà di offendere e l’accostamento delle leggi razziali al decreto sicurezza è una distorsione della realtà. Abbiamo agito nella massima trasparenza dopo un’ispezione e una lunga istruttoria in cui sono state sentite tutte le parti". E' di oggi l'ispezione da parte della Digos nell'Istituto con i poliziotti che stanno verificando l'accaduto parlando con preside e professori.