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Sul blog di Grillo scrive Albanesi: "I Marò? Ammettere le colpe con umiltà"

di Virzì Giulia domenica 30 agosto 2015

2' di lettura

"La questione dei Marò (brutte e falsamente familiari queste abbreviazioni, Marò, Parà eccetera) è stata condotta dai governi italiani in modo assurdo come se l'Italia fosse uno stato imperialista – senza averne neppure la forza e tanto meno il diritto – all'americana, per cui i militari del Cermis che giocavano alla guerra "ce li processiamo noi negli Usa e zitti e mosca perché noi siamo noi e voi invece...". Si apre così il post firmato Mario Albanesi pubblicato sul blog di Beppe Grillo che sta scatenando polemiche. In questo breve testo, il giornalista esprime la sua opinione sulla questione dei due fucilieri italiani, Latorre e Girone, da più di tre anni al centro di una controversia giuridica Italia-India, perché accusati di aver ucciso due pescatori indiani. Il testo esprime forte dissenso nei confronti di come l'Italia ha affrontato l'intera questione, ed esprime una posizione che sembra allontanarsi da quella che negli ultimi tempi è stata del Movimento. Il post - Così continua il commento sul blog del leader del Movimento 5 stelle: "Ciò che deve aver irritato particolarmente l'apparato giudiziario indiano deve essere stato l'atteggiamento negazionista che metteva in dubbio le responsabilità dei due militari che per aver fatto secchi all'istante i due pescatori indiani senza neppure ferirli, devono aver sparato a zeffunno come direbbero i napoletani, una quantità esorbitante di proiettili. L'Italia poi, ha proseguito nel mostrare la sua faccia sporca di paese svergognato e maneggione quando è stato fatto il maldestro tentativo di violare i patti trattenendo in Italia uno dei due militari dopo aver promesso di farlo rientrare in India: Paese che certo è a conoscenza della scarsa credibilità italiana manifestata in ogni cosa, anche in tempi recenti, con la violazione di patti come è avvenuto con Gheddafi, che si è visto vergognosamente stracciare in faccia la carta di intesa fra Libia e Italia firmata insieme al suo grandissimo amico e traditore Silvio Berlusconi". Criticato da Albanesi ogni aspetto di come l'Italia ha condotto le trattative della controversia, e sbagliato secondo il giornalista l'atteggiamento messo in atto di negare la responsabilità dei due militare nell'uccisione dei pescatori indiani. Ma la parte più tagliente del commento deve ancora arrivare. La soluzione - Come avrebbe dovuto procedere il nostro Paese? Dopo la pars destruens, ovviamente Albanesi se lo domanda, e si dà anche una risposta: "Con molta umiltà, rispettando anzitutto la giustizia indiana, ammettere le colpe, riconoscere l'avventatezza dell'operazione, assumersi in solido tutte le responsabilità con le famiglie dei pescatori, invocare le attenuanti dei difficili tempi che viviamo. Probabilmente i nostri due eroi sarebbero già da tempo in Italia a scontare le conseguenze di un delitto colposo o preterintenzionale (a scelta degli esperti di diritto)". Non chiaro il significato delle attenuanti, il messaggio è lampante: si doveva ammettere la colpevolezza di Latorre e di Girone e lasciare che la giustizia indiana facesse il suo corso. Libera opinione in libero paese.

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