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Napoli, pronto soccorso devastato dai familiari del 15enne ucciso: "Guerra allo Stato, è un fenomeno inedito"

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Nella notte tra sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo il pronto soccorso del Policlinico di Napoli è stato devastato. Autori di tale ignobile gesto sono stati i parenti e gli amici del 15enne ucciso da un carabiniere in borghese nel corso di un tentativo di rapina ai danni dell'uomo e della sua fidanzata. "Sembrava una guerra", racconta Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli, a La Repubblica. Gli fa eco Diego De Silva, noto scrittore napoletano che commenta così quanto accaduto al pronto soccorso: "Questo episodio mi colpisce per la velocità di reazione. Quella che è stata una risposta brutale allo Stato, anzi una vera dichiarazione di guerra, è stata organizzata in pochissimo tempo. Mi sembra un fenomeno inedito e penso che anche in questo Napoli porta avanti la tradizione di anticipare certi fenomeni sociali". Tra l'altro questo non è il primo e probabilmente non sarà l'ultimo episodio legato alle baby-gang: "Le scorribande e le violenze dei ragazzini continuano a essere impressionanti. Rappresentano una camorra molto diversa da come l' abbiamo sempre intesa. Quello che accade a Napoli rappresenta in qualche modo un segnale chiaro del fatto che la camorra ha perso il controllo del territorio".

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