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Tutti i particolari sul pranzo anti-Cav di Saccomanni

Possibile che l'austero ministro si abbandoni a simili bassezze? Sì, è possibile. Abbiamo telefonato al lettore...
di Andrea Tempestini domenica 17 novembre 2013

Fabrizio Saccomanni

2' di lettura

Un lettore ha intercettato Fabrizio Saccomanni a un ristorante. Il ministro, con i suoi amici, rideva delle disgrazie del Cav. Il lettore ci ha scritto una lettera e ci ha raccontato tutto ciò che ha visto e ascoltato. Il commento alla vicenda. Possibile? Possibile che un ministro della Repubblica, ministro dell’Economia, austero banchiere, si abbandoni a scenette del genere? Per saperne di più, abbiamo telefonato al nostro lettore: possibile. Per meglio dire: tutto vero e tutto confermato, con l’aggiunta di qualche altro particolare. La scena si è svolta in un ristorante di Cetona, tra la val di Chiana e la val d’Orcia, provincia di Siena. Siamo nel Chiantishire. È qui che soprattutto d’estate si riuniscono politici, banchieri, giornalisti, scrittori. È qui che il ministro Saccomanni ha la sua seconda casa. Ci va quasi ogni fine settimana. Berlusconi viene indicato dai commensali come «il nano». Al centro della discussione, soprattutto le amicizie femminili del Cavaliere e dei politici in genere. In particolare, la «compagna di Berlusconi», che «non spiccica una parola, non è in grado di mettere una parola dietro l’altra». Ma non sono i commenti che infastidiscono il lettore: è il tono, sono quelle voci alte, quell’atmosfera da allegra combriccola, quella continua ostentazione. Il siparietto è andato avanti per una mezz’ora. Sgradevole, lo definisce il lettore, che puntualizza: «Ma Cetona non è tutta così. Ci viene tanta gente, tanti politici, tanti giornalisti. C’è anche Cesare Romiti, che io stimo. È garbato, caruccio, raffinato. A tavola bisbiglia». Cetona è luogo tranquillo per gente tranquilla e riservata, evidentemente con qualche eccezione. Ma, come scrive il nostro lettore, è «inutile commentare». A volte la cronaca parla da sola. Basta leggere. I commenti, se volete, potete farli da soli. Dimenticavamo di aggiungere: il lettore ha voluto dare un titolo alla sua e.mail. Il titolo è: «Lettera di stupore e indignazione». (m.m.)

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