Una rivoluzione sui banchi della Bocconi, la prestigiosa università privata di Milano. Al suo secondo anno di guida, il rettore, Andrea Sironi, ispirandosi all'esperimento già attuato all'università di Parigi, Sciences Po, ha deciso di lanciare un'iniziativa: "Una scelta possibile", studi gratis per i "nuovi poveri". Le lezioni del noto ateneo non saranno più prerogativa di soli ricchi, ma si apriranno le porte anche ai figli degli immigrati e ai ragazzi con situazioni familiari difficili. Intervistato per Il Corriere nell'edizione di oggi, giovedì 26 settembre, il rettore ha spiegato come il nuovo progetto verta sulla scelta, tra le scuole di periferia, di alcuni studenti con problemi economici, i cui genitori non potrebbero permettersi le cospicue rette dell'università meneghina. Aspiranti laureati svegli, determinati, con un loro potenziale, ma non per forza "eccezionali". Questi i criteri base per ottenere le borse di studio. Come ci si orienterà? Pagandogli tutto: "Retta, alloggio, mensa e una borsa di studio per acquistare libri, computer e quant'altro", ha dichiarato Sironi. "Si parla di 70mila euro in tre anni per ciascuno, circa 23-24mila euro l'anno". Per l'anno accademico 2013-2014 solo tre borse di studio, ma l'università è pronta a impegnarsi in questa sperimentazione. "Mi piace pensare alla Bocconi come un potente ascensore sociale", ha ribadito il rettore. Innovazioni che miglioreranno il progetto-studio dell'ateneo privato. Oltre agli "studi gratis", Beta, il centro indirizzato ai docenti per rendere più efficiente la didattica, aule flat per lavori di gruppo, wi-fi potenziato e un iPad in dotazione per ogni studente. A questo punto, non solo per quelli ricchi.
