E’ morto a Milano Luciano Lutring, 76 anni, noto come "il solista del mitra" per la sua abitudine di nascondere il fucile mitragliatore nella custodia di un violino, esponente della mala milanese negli anni Sessanta. Grande playboy, amante degli alberghi di lusso e delle fuoriserie, compì centinaia di rapine tra Italia e Francia. Sono stati i familiari ad annunciarne la morte su Facebook: "Sono la figlia Katiusha, con dolore al cuore annuncio che mio padre e venuto a mancare questa notte. Ringrazio tutti coloro che gli sono stati vicini sempre e lo hanno stimato". Questa la frase postata, cui hanno fatto seguito molti commenti di vicinanza e condoglianze. Graziato - Definito nemico pubblico numero uno riesce per anni a eludere le polizie europee. Il 1 settembre 1965 viene ferito ed arrestato a Parigi; sconta 12 anni di carcere durante i quali inizia a scrivere e dipingere. Dalla sua autobiografia, "Lo Zingaro", pubblicata in Francia verrà tratto un film in cui la parte del protagonista viene interpretata da Alain Delon. Viene graziato dal presidente della Repubblica francese Georges Pompidou, e torna in patria, dove, dopo un periodo nel carcere di Brescia, riceve un’altra grazia nel 1977 dal presidente italiano Giovanni Leone. A raccontare i suoi esordi da criminale era stato lui stesso più volte con ironia. La prima rapina avviene per caso: aveva acquistato da poco una pistola, una Smith&Wesson della polizia canadese, senza pallottole, in quanto non erano più in commercio. Ma lui la porta comunque alla cintura, come un vezzo, solo perché era attratto dal mondo dei gangster. "Un giorno mia zia mi chiese di andare a pagare una bolletta alle poste - raccontava - e io ci andai. Ma l’impiegato era lento e detti un pugno sul bancone. Nel movimento si vide la finta pistola che portavo sotto la cintura. L’impiegato credette che fosse una rapina e mi consegnò i soldi. Io pensai: 'E' così facile?'. E me ne andai col bottino". Le donne - Tra le principali donne della sua vita, Elsa Candida Pasini, una modella valtellinese che usava il nome d’arte di Yvonne Candy. La incontra a Cesenatico e le rapina le valigie, ma affascinato dalla sua bellezza finge di avergliele ritrovate solo per conoscerla. La sposerà e vi rimarrà legato diversi anni nei quali non smetterà mai di commettere rapine. Nello stesso anno dalla grazia, il 1977, inizia la relazione con Dora Internicola, dalla quale nascerà il figlio Mirko, che morirà in un tragico incidente il 17 gennaio 1991. Nel frattempo, nel 1985, si era sposato con Flora D’Amato, dalla quale avrà due figlie gemelle, Natasha e Katiusha, e dalla quale si separerà nel 1997.