(Adnkronos) - "Si e' scelto Bologna per diversi motivi - ha, infatti, spiegato Zaino - innanzitutto perche' quest'anno festeggiamo i 30 anni del Cassero e i 30 anni della legge 164 sul cambio di sesso che fu una vittoria del Mit, nato a Bologna". Ma la scelta deriva anche da quanto accadde attorno alla Consulta, che fu secondo Zaino "un test per la citta'". "A Bologna le istituzioni ci hanno dedicato tempo e attenzione, ma se usciamo fuori da quelle che sono le responsabilita' personali - ha rimarcato Zaino - ci accorgiamo che riaffiorano vecchi scogli e che la citta' non e' poi cosi' pronta ad accogliere le istanze delle nuove famiglie". Madrine e padrini della sfilata, dunque, non ci saranno, ma saranno proprio le famiglie e "l'orgoglio" della propria identita' di genere i simboli del Pride 2012. "Celebriamo 30 anni di orgoglio a Bologna - ha aggiunto Marcasciano - che e' stata la citta' laboratorio per le battaglie e il lavoro sui temi Lgtb e Queer. Abbiamo ottenuto conquiste e risultati, ma c'e' ancora molto da fare". In realta', da qui al 9 giugno, e' in programma un fitto calendario con circa 50 eventi di preparazione e accompagnamento al Pride, tra cui il festival 'Divergenti', ma anche iniziative dedicate in particolare ai bambini e a tutte le declinazioni della diversita'. (segue)