Taranto, giunta senza donne
Gli assessori si dimettono
Una giunta troppo maschilista. assolutamente maschilista: ieri la sezione di Lecce del Tar aveva deciso di annullare l'esecutivo della Provincia di Taranto, su ricorso di un'associazione locale, perchè priva di rappresentanza femminile. Oggi per contro i dieci assessori della giunta di centrosinistra alla Provincia si sono dimessi. La decisione è stata presa all'unanimità dopo una riunione degli stessi assessori, i quali hanno rimesso il loro mandato nelle mani del presidente Gianni Florido (Pd). Con questo gesto, gli assessori esprimono "piena solidarietà al capo dell'amministrazione provinciale - è scritto in una nota - ribadendo che la formazione dell'attuale giunta è stata frutto di un lavoro collegiale rispettoso delle autonomie delle singole forze politiche e gruppi consiliari che compongono la maggioranza di governo alla Provincia di Taranto. La sentenza del Tar, peraltro - si aggiunge nel comunicato - si rivela anticipatoria di un dibattito già avviato ed in ordine al quale il presidente Florido aveva manifestato la sua volontà di intervenire. La determinazione di rimettere il mandato è stata ritenuta opportuna nonostamte l'assoluta consapevolezza e certezza della fiducia piena che il presidente ha sempre manifestato nei confronti della giunta intera, anche in riferimento alle attività istituzionali già prodotte in questi mesi dai singoli assessori. Qualsiasi decisione il presidente assumerà - conclude la nota - saràcondivisa dagli assessori provinciali sottoscrittori del presente documento". Le donne nella giunta provinciale di Taranto dovranno essere cinque su dieci assessori "per effetto del principio di uguaglianza", e se il presidente Florido "non si atterrà a quanto statuito dalla Costituzione", il comitato Taranto Futura "sarà costretto a presentare ulteriore ricorso al Tar Lecce". Lo annuncia in una nota l'avv. Nicola Russo, coordinatore dell'associazione che ha vinto il ricorso al Tar di Puglia facendo azzerare l'esecutivo. "Per quale ragione - si chiede Russo - nelle more del giudizio dinanzi al Tar Lecce, Florido ha emesso un secondo decreto (in data 3 settembre) di nomina, confermando gli assessori che oggi si sono dimessi?». Russo prende atto delle dimissioni degli assessori, ma chiede a Florido «di attenersi, nella formulazione della nuova giunta, a quanto dice l'art. 51 della Costituzione, ovvero che tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza". La decisione del Tar di Puglia è "un atto di giustizia sociale": così la definiscono gli assessori donne della giunta regionale pugliese. In una nota congiunta Angela Barbanente, Loredana Capone, Elena Gentile, Silvia Godelli e Magda Terrevoli sostengono che "è inconcepibile che nel terzo millennio si lotti ancora per vedere affermato un diritto sancito dalla Costituzione italiana, che all'art. 117 disciplina la piena parità di accesso degli uomini e delle donne alla vita politica. Un Paese composto da uomini e donne - concludono i cinque assessori - dovrebbe, di prassi, essere rappresentato nei governi degli enti regionali, provinciali e comunali sia da uomini sia da donne".