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Cgil e C. occupano il Fondo pensione della Pa. Confsal-Unsa chiede il commissariamento.

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"Commissariare subito il Fondo Perseo Sirio", è questa la richiesta inviata alle istituzioni competenti (ministeri e Covip) dalla Confsal-Unsa, federazione fortemente radicata nel pubblico impiego, dopo l'ennesima occupazione delle poltrone da parte di Cgil, Cisl e Uil. "Il fondo di previdenza complementare destinato ai lavoratori della Pa nei comparti della sanità, delle regioni, degli locali e delle funzioni centrali", spiega il segretario generale Confsal-Unsa, Massimo battaglia, "ha una platea potenziale di quasi un milione e mezzo di lavoratori". Ad oggi gli iscritti sono 69mila. Meno del 5% dell'intera platea. Un dato che è frutto anche della gestione monopolista da parte delle sigle confederali, che continuano ad escludere dal consiglio di amministrazione tutte le altre rappresentanze presenti, in seguito ad elezioni, nell'assemblea dei delegati. "Grazie al sistema elettorale in uso, da noi mai condiviso per la sua antidemocraticità, si perviene alla composizione degli Organi del Fondo impedendo, nei fatti, che nel Cda e nel Collegio dei sindaci possano essere presenti rappresentanti diversi dal cartello composto dalla lista unica Cgil, Cisl, Uil", denuncia Battaglia. Di qui la decisione di Confsal-Unsa di non partecipare al voto per il rinnovo dell'assemblea dei delegati. Risultato: su 69mila iscritti hanno votato in 1.142, solo l'1,51% degli aventi diritto. La lista unica ha preso 988 preferenze, pari all'1,43% del totale. Percentuale irrisoria che è però bastata alla Triplice per fare il pieno dei delegati, in barba agli altri 68mila iscritti che si sono rifiutati di prendere parte alla consultazione. Questo, si legge in una lettera inviata ai ministri della Pa e del Lavoro, nonché alla Commissione di vigilanza sui fondi pensione, "rappresenta il chiaro fallimento politico e dirigenziale di chi ha amministrato il Fondo fino ad oggi, di chi ha scritto le regole di governance che escludono le voci alternative e di garanzia per gli iscritti, di chi pensa di avere la rappresentanza assoluta degli interessi degli iscritti al fondo, tacitando ogni voce contraria, avendo ottenuto invece solo l’1,43% dei consensi". In virtù di tale fallimento, prosegue la missiva, Confsal-Unsa "chiede il commissariamento del Fondo, il dimissionamento del Presidente e il rinnovo delle cariche sociali a seguito di una ridiscussione nel merito delle regole della governance interna volte ad assicurare il pluralismo - riconoscendo il diritto alla partecipazione anche alle minoranze e ai Soci fondatori agli Organi del Fondo - quale forma di garanzia per gli associati".

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