Garlasco, spunta il giallo del cuscino: un nuovo pesante sospetto

sabato 5 luglio 2025
Garlasco, spunta il giallo del cuscino: un nuovo pesante sospetto
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Mentre prosegue l'incidente probatorio, un nuovo dubbio si insinua: è quello del cuscino della villetta dei Poggi. A far emergere il dettaglio è la trasmissione Quarto Grado. In onda su Rete 4 venerdì 4 luglio, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi pone l’attenzione su un cuscino giallo e blu, che non si trovava dove abitualmente era posizionato.

Stando a quanto riportato, il giorno del primo sopralluogo - giorno dell'omicidio di Chiara Poggi, il 13 agosto 2007 - il cuscino che di solito era in cucina, era spostato sul divano, posizionato come se qualcuno ci si fosse appoggiato. Il 16 agosto è stato invece spostato al centro, con ogni probabilità azione compiuta da chi effettuava le indagini.

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Il sospetto sollevato da Quarto Grado è che qualcuno abbia dormito in sala la notte prima dell’omicidio. Nel frattempo gli avvocati difensori di Andrea Sempio, di Alberto Stasi e della famiglia Poggi si sono uniti in un appello contro le notizie false più volte emerse sul caso del delitto di Garlasco. "Da quando questa indagine è iniziata, da marzo, la situazione è via via degenerata - si legge in una dichiarazione diffusa da Mediaset - Ci scontriamo tutti i giorni con una serie di notizie, o pseudo tali, che a nostro modo di vedere, oltre a diffamare alcuni soggetti coinvolti, su tutti la famiglia Poggi, danneggiano moltissimo questa nuova indagine. Credo che sia importante da parte di tutti, al di là delle singole posizioni, di chi difende Alberto Stasi o chi assiste la famiglia Poggi o il nuovo indagato, capire che questo vada un po' oltre. È un senso di responsabilità, anche in quanto avvocati, quello di mettere dei punti fermi sotto questo profilo. Questa è una vicenda drammatica, dove è stata uccisa una ragazza e questo non lo dobbiamo mai dimenticare, dove c'è un condannato in carcere con una sentenza definitiva e dove c'è un nuovo indagato. Credo che sia doveroso rispettare tutti i soggetti coinvolti e anche l'indagine. È doveroso per noi, è un senso di responsabilità da parte di tutti". 

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