Marina Berlusconi sta con papà
"È un uomo d'acciaio"
Ha parlato a tutto campo, dalla sentenza sul caso Mondadori alla bocciatura del lodo Alfano. E ha difeso strenuamente suo padre, al quale, ha spiegato, nonostante l'investitura popolare gli impediscono di governare. «Come si fa ad accettare una situazione come questa, quasi una caccia all'uomo?». Marina Berlusconi, in una lunga intervista sul Corriere della sera di oggi punta l'indice contro quel «pezzo di Italia, piccolo ma pericoloso, che non riesce a rassegnarsi, ad accettare il fatto che la maggioranza degli italiani vuole essere governata da Silvio Berlusconi». Denuncia la presidente di Fininvest: «Penso che contro mio padre le stiano provando tutte, da quindici anni, ma negli ultimi mesi l'attacco si è fatto ancora più violento e indecente. Hanno cercato di distruggerlo sul piano personale, con le calunnie. Ora stanno tentando di colpirlo anche sul piano economico, con quella scandalosa decisione sul lodo Mondadori. E ancora, utilizzando la via giudiziaria, con la bocciatura del lodo Alfano». Secondo Marina Berlusconi, «la politica non c'è più, ci sono invece un gruppo editoriale, qualche tribuno televisivo, un gruppo di toghe, un po' di professoroni e grand commis: tutte persone che però non hanno avuto alcun investitura popolare». Attacco a Di Pietro - Quanto a Di Pietro, «ogni volta che parla riesce a compiere un miracolo. Quello di farmi vergognare profondamente, per un attimo, di essere italiana». Ma attenzione, «chi sogna la spallata – assicura la figlia del premier – si deve proprio rassegnare: mio padre non solo ha i riflessi pronti, ha anche nervi d'acciaio». Lodo Mondadori - Marina Berlusconi critica la sentenza sul lodo Mondadori, che «è un vero e proprio scandalo giuridico», perchè il giudice Mesiano «ha celebrato in realtà un suo nuovo processo penale, arrivando a conclusioni cui neppure in sede penale si era giunti» tirando «fuori dal cilindro il calcolo delle probabilità»: ecco, «che questo sia definito con due termini, 'giustizia' e 'civile', mi suona davvero paradossale». E annuncia: «Non voglio nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi scellerata di dover tirar fuori una cifra del genere. Stiamo parlando di una holding - ricorda Marina Berlusconi – cui fanno capo società quotate del calibro di Mediaset e Mondadori, società solide e ben gestite, ma una mazzata da 750 milioni di euro farebbe tremare chiunque. L'improvvisa mancanza di risorse finanziarie così importanti metterebbe a rischio le nostre possibilità di sviluppo». E a chi andrebbe il risarcimento? «Proprio all'editore del giornale che si è assunto il compito di distruggere il premier, con ogni mezzo». La figlia di Berlusconi sostiene che De Benedetti prova ''invidia'' nei confronti di suo padre: «Da una parte c'è un uomo che dal nulla ha inventato la tv commerciale, dall'altra un signore che ha distrutto uno dei più gloriosi marchi industriali italiani. Da una parte c'è un uomo che entrerà nei libri di storia come il leader più longevo e amato nella storia della Repubblica, dall'altra un signore che si rigira tra le mani la tessera numero 1 di un partito mai davvero nato».