Scuola, graduatoria unica
Sui precari è bagarre in Aula
Maggioranzae opposizione ai ferri corti nell'aula della Camera, durante la discussione deldecreto legge sui precari della scuola. Il presidente di turno, Maurizio Lupi,accusato dall'opposizione di aver favorito la coalizione di governo, indifficoltà per le assenze dei deputati di maggioranza, malgrado la presenza nell'emiciclodi una decina tra ministri e sottosegretari, è stata la causa scatenante dellabagarre. L'Aula respinge, secondo il parere del governo, un emendamento con 269sì e 271 no e due astenuti. Sullarichiesta di sospensione dell'esame del provvedimento e di un rinvio deldecreto in commissione Cultura, la maggioranza era stata battuta con uno scartodi una decina di voti. Al momento di mettere in votazione il primo comma deltesto, che avrebbe dovuto avvenire immediatamente dopo il parere dell'aula sullarichiesta di sospensione, Lupi ha invece dato la parola a due esponenti dellamaggioranza, ritardando il voto. Lareazione del Pd è stata immediata e dai toni decisamente accesi: "Non puòfarlo - ha urlato il capogruppo del Pd, Antonello Soro - c'e' una votazione incorso. Non siamo abituati a criticare la presidenza della Camera ma oggi lei hamesso in atto una scorrettezza senzaprecedenti, ha violato le prerogative del Parlamento".E critiche su Lupi sono piovute anche dall'Udc, per bocca del capogruppoMichele Vietti, il quale ha ricordato che subito dopo il primo voto"avrebbe dovuto fare seguito l'immediata votazione successiva che, invece,è stata differita, consentendo agli esponenti della maggioranza di tornare inaula e di votare". Graduatoriaunica – Il primo punto - considerato ilpiù urgente - che dovrebbe essere inserito nel decreto legge sui precari nellascuola, all'esame dell'Aula della Camera, attraverso un emendamento a firmadella commissione, riguarda la graduatoria unica entro il 2011. Tra meno di dueanni, dunque, gli insegnanti senza cattedra fissa potranno indicare soloun'altra provincia oltre a quella prescelta, ma con l'inserimento 'a pettine'.Di fatto si avrà un'unica graduatoria nazionale. Se l'emendamento al decretoprecari presentato in aula allaCamera dalla commissione Lavoro sarà approvato, il decreto ministeriale cheaggiornerà le graduatorie per il biennio 2011-2012 e 2012-2013, sarà "improntato al principio delriconoscimento del diritto di ciascun candidato al trasferimento dallaprovincia prescelta" nel biennio 2007-2008 e 2008-2009 "a un'altraprovincia di sua scelta, con il riconoscimento del punteggio e della conseguenteposizione di graduatoria". Per la graduatoria attuale, resta quantoprevisto dall'emendamento della relatrice Paola Pelino che ha confermato lapossibilità di scelta in altre tre province, ma in coda alla graduatoria. Il comma1, che l'opposizione voleva abrogare, prevede, infatti, che i precari nonpossano utilizzare i loro contratti a tempo determinato per maturare anzianitàai fini contributivi e impone che i rapporti di lavoro a tempo determinato nonpossono trasformarsi in rapporti a tempo indeterminato. Gelimini:adottare soluzioni migliori - “Auspico che oggi il Parlamento adotti lesoluzioni migliori per rispondere all'emergenza ma non manchi la visione dimedio periodo”: lo ha detto nell'Aula della Camera il ministro dell'istruzioneMariastella Gelmini durante l'esame del decreto legge sui precari nella scuola.“Dobbiamo - ha spiegato Gelmini - andare oltre l'emergenza e fare riforme chenon sono più rinviabili. I giovani non vanno più illusi ma devono essere messinelle condizioni di programmare serenamente il loro futuro”. Il precariatonella scuola, ha quindi sottolineato il ministro dell'Istruzione, “ha originilontane, è il frutto di svariati interventi legislature che invece dialleviarlo lo hanno solo incrementato. Per troppo tempo la scuola è stata vistacome un ammortizzatore sociale, e l'aumento degli insegnanti è stato scambiatocon un aumento di qualità, secondo uno schema che è chiaramente fallito”. E Cheha creato insomma “una situazione desolante e senza controllo, senza visione diinsieme e inutile a fermare la crescita di nuovo precariato”. Per questo,secondo la Gelmini“bloccare il ciclo delle Siss è stato un atto di onestà intellettuale: abbiamo270mila precari nelle graduatorie permanenti e 300mila in quelle di istituto.Numeri drammatici rispetto ai quali è necessario cambiare pagina». Da qui lanecessità, con questo decreto legge di cui il governo chiede la conversione, di«bloccare l'insorgenza di nuovo precariato dotando gli insegnanti italianidella carriera con avanzamenti legati al merito”. Ma laspiegazione della Gelmini non soddisfa affatto l'opposizione, che anzi torna adattaccare il provvedimento, considerato come “il tentativo di mettere una toppaal disastro che questo governo ha preparato per l'istruzione pubblica fin dalsuo insediamento: meno risorse, meno insegnanti, meno scuole”. Così lavicepresidente dei deputati Pd, Marina Sereni: “Alla decisione del ministroGelmini di togliere il lavoro a decine di migliaia di insegnanti che per annihanno contribuito al funzionamento degli istituti e alla crescita dei ragazzi,si è cercato di rimediare con questa legge che, anche grazie al nostrocontributo in commissione, ha offerto alcune opportunità a chi è stato messoalla porta. Ora la battaglia del Pd è tutta concentrata sul comma uno delprovvedimento nel quale esplicitamente si impedisce che i contratti di questelavoratrici e di questi lavoratori possano passare da temporanei a tempoindeterminato. Sarebbe la condanna al precariato a vita per persone che, avolte, anche da oltre dieci anni, insegnano nelle scuole pubbliche. Dopo leparole del ministro Tremonti e l'elogio del posto fisso - conclude Sereni - ciaspettiamo un primo momento di coerenza”.