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Immigrazione, pietre contro i poliziotti: Sardegna, immigrati fuori controllo

Massimo Costa
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Prima le urla contro la polizia. Poi il fitto lancio di pietre, presumibilmente pezzi di tegole del tetto, verso i poliziotti del Reparto Mobile. Il protagonista è un immigrato accolto nel centro di accoglienza sardo di Monastir, dove decine di extracomunitari - tra cui molti stranieri positivi al Covid - sono ospitati a venti minuti da Cagliari. Venerdì mattina l'uomo ha dato in escandescenze e ha sfogato la sua rabbia contro gli agenti in tenuta anti-sommossa: un video, che è diventato virale nella giornata di ieri, riprende la scena della rivolta. Nel filmato si vede l'algerino che si mette a insultare i poliziotti dietro lo striscione appeso alla balaustra: «Siamo in sciopero della fame».

Quindi, lo scatto d'ira verso gli agenti costretti ad alzare gli scudi per difendersi. «Per fortuna nessuno si è fatto male» ha denunciato Luca Agati del Sap (Sindacato autonomo di polizia). «Non smetteremo di essere in prima linea perché prima che sindacalisti siamo poliziotti. Stavamo facendo, al fianco dei colleghi, uno dei tanti sopralluoghi nella struttura. Se uno di quei pesanti sassi avesse colpito un poliziotto, adesso saremo impegnati ad assistere un ferito grave o piangere una vittima. Per risolvere questa vergogna, si deve per forza fare male qualcuno?». A Monastir la situazione è tesa da settimane: a luglio c'è stata la fuga di alcuni immigrati positivi al Covid; poi risse tra gli ospiti con un accoltellamento (il 6 settembre); infine la protesta plateale di 6 immigrati saliti sul tetto per chiedere la distribuzione di sigarette all'interno del centro.

 

 

Dalla Sardegna alla Sicilia. Ieri sono arrivati più di sessanta immigrati positivi arrivati a Palermo con la nave Open Arms. Un fatto che ha fatto sbottare il governatore dell'isola Nello Musumeci: «Ai 60 positivi arrivati con la Open Arms si aggiungono quelli già presenti in Sicilia e quelli che hanno test in corso. Il tutto mentre la "zona rossa" istituita ieri si è rivelata una scelta tempestiva con il numero dei positivi nella comunità di Palermo cresciuto oltre le 100 unita». Nel frattempo anche Lampedusa è tornata a essere stracolma: «Vorrei che ragionassero di questo al vertice europeo del 23 settembre. Vorrei che capissero che l'Europa è assente sul suo fronte più scoperto, il Mediterraneo. Lo hanno abbandonato e l'Occidente non può fare finta di niente. Il prezzo lo pagano la Sicilia e il resto d'Italia» aggiunge Musumeci. «C'è una strafottenza senza precedenti». Nella notte tra sabato e domanica a Lampedusa ci sono stati cinque approdi per un totale di 121 migranti arrivati sull'isola. 

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