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Luciana Lamorgese, la polizia infuriata dopo la rivolta dei migranti a Milano: "Finta stima da chi si trastulla"

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Altra protesta di migranti. Questa volta a subire le conseguenze è il centro rimpatri di via Corelli, a Milano. "Ennesima rivolta, stavolta per il rifiuto delle espulsioni. Il centro è stato devastato e la protesta degli ospiti sul tetto ha destato forti preoccupazioni", ha denunciato in una nota Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. "Tutto poteva finire in tragedia, sarebbe bastato che uno dei migranti fosse caduto nel vuoto, o che uno degli agenti fosse rimasto colpito in maniera letale da uno degli oggetti usati per offendere e saremmo qui a raccogliere ettolitri di lacrime di coccodrillo e finta pietà".

 

 

Nel mirino di Mazzetti il governo e, in particolare, il ministro dell'Interno che in questi giorni di emergenza andava in giro negando la positività da coronavirus dei clandestini in arrivo. Non è d'accordo Mazzetti che delinea tutto un altro scenario: "La situazione nei centri per immigrati di mezza Italia è fuori controllo, sebbene le autorità, a partire da Luciana Lamorgese, insistano a complimentarsi con le forze dell’ordine per quanto stanno facendo in tema di immigrazione e di emergenza Covid".

 

Qui la frecciata: "Le vuote parole di finta stima che non vadano di pari passo con provvedimenti minimi per far fronte a questo caos - conclude - noi le rispediamo tutte al mittente. In quei centri, a rischiare la vita, ci sono i nostri poliziotti, non burocrati, politici e alti papaveri che si trastullano a premere bottoni nelle stanze di Roma e a rilasciare le solite tre righe di solidarietà ciclostilate in cui cambia solo il nome della località dove è scoppiato l’ennesimo finimondo". Un'accusa durissima, ma che spiega a pieno la drammatica situazione.

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