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Milano, il piano di Beppe Sala: stop anche alle auto a benzina, divieti al diesel e soglia massima di chilometri

Massimo Costa
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Il progetto è scritto nero su bianco, anche se il sindaco Beppe Sala nelle sue esternazioni dopo la ricandidatura preferisce restare sul generico. Parla di «trasformazione ambientale» e di «rivoluzione verde», senza ancora entrare nel merito delle proposte. C'è però un documento - il «Piano Aria Clima» approdato ieri in Consiglio comunale - che spiega chiaramente quali saranno i provvedimenti dell'eventuale Sala-bis sul fronte della mobilità. In sintesi, per i proprietari di auto sono guai. Perché è vero che l'orizzonte temporale del documento ambientalista è fissato per il 2030, anno nel quale il Pd conta di dimezzare il traffico delle auto private. Ma la «rimodulazione delle regole per la circolazione nell'Area B di Milano» prevede nuovi divieti per le macchine già dal prossimo mandato. 

Oggi in città non possono circolare le vecchissime auto benzina e i diesel fino all'Euro 4. I prossimi passi già previsti: dall'11 gennaio 2021 stop agli euro 1 benzina; dall'ottobre 2022 divieto di circolazione per Euro 2 benzina e Diesel Euro 5; dal 2025 stop ai diesel Euro 6. Al sindaco Sala, che è anche assessore all'ambiente, non basta. «Le regole di accesso e circolazione in Area B da sole non potranno conseguire il rispetto dei limiti europei e dei valori guida Oms sul particolato» si legge a pagina 261 del maxi piano. Bisogna fare di più. «I limiti delle concentrazioni di biossido d'azoto a Milano dovrebbe essere conseguito entro il 2025. Successivamente, ulteriori sforzi saranno tuttavia richiesti per tendere agli obiettivi prefissati in termini di riduzione dlle concentrazioni di particolato atmosferico». E quali sarano le misure per stangare gli automobilisti? 

 

Le auto a benzina, per le quali la sinistra prevede un limite massimo di chilometri: «Le regole per l'accesso e la circolazione in Area B potrebbero prevedere l'estensione delle regole di limitazione alle classi per le quali l'attuale modulazione remporale di Area B non prevede divieti, con contestuale assegnazione di una soglia chilometrica annua massima rilevata, fissata in relazione alla classe veicolare di appartenenza». Le nuove categorie che verranno massacrate sono dunque le auto benzina Euro 5 e Euro 6. I pendolari? Stangati con il limite chilometrico. I milanesi? Vessati con l'incubo del conteggio dei chilometri anche se hanno auto recenti. La soglia massima, si legge nel documento, scalerà ogni anno in base alla classe del veicolo: più l'auto è vecchia, meno chilometri si avranno a disposizione. Fino alla soluzione finale: «Entro il 2030 l'Area B andrebbe integrata con l'estensione dei divieti di circolazione anche alle auto benzina Euro 5 ed Euro6». 

Brutte notizie in vista anche per i Suv, categoria che rappresenta uno dei nemici storici della sinistra. Visto che tra qualche anno saranno immatricolati solo Euro7 a benzina e gasolio, con emissioni ancora più limitate rispetto alle vetture attuali, il Comune di Milano pensa di bastonare le macchine con una massa superire a 1.800 kg, anche stavolta prendendo come scusa le «emissioni di attrito». Il secondo mandato di Beppe Sala, che ieri ha presentato il documento al Consiglio chiedendo che Milano eserciti «una leadership mondiale sui temi ambientali», sarà caratterizzato dalla guerra totale alle auto. L'obiettivo è limitare la circolazione di buona parte delle 700mila auto dei milanesi. 

Per molti ci sarà un divieto assoluto, per altri l'obbligo di stare sotto una certa soglia annua di chilometri. «Il piano Aria Clima è l'enciclopedia dei sogni green» tuona Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia in Comune. «Non indica però il costo degli interventi ne come farà il Comune a finanziarli. Utopico e illiberale è l'obiettivo di dimezzare gli spostamenti su auto privata, utilizzando strumenti di controllo di massa come l'apparecchio per contare i chilometri percorsi da ogni automobile, oppure il divieto di ingresso ai Suv motivato dalla necessità di fermare le auto più pesanti. La migliore prova che il piano non funziona sono le ciclabili vuote di questo periodo». La ciliegina sulla torta, da attuare entro il 2030, sarà il divieto di ingresso in Area C per tutti motori. E pensare che questi ultimi giorni stanno dimostrando l'inutilità di tutte le politiche sulla mobilità di questa giunta: con le carreggiate ristrette per fare spazio alle ciclabili, il traffico è impazzito. Chi l'avrebbe mai detto?

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