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Varese, l'omicida ironizzava

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"Mozzo le mani a tutti"

Luciano Moggi
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GiuseppePiccolomo, l'uomo fermato per l'omicidio dI CarlaMolinari, l'anziana donna uccisa nella suaabitazione a Cocquio Trevisago, in provincia di Varese, nei giorni successivi al delitto ironizzava con gliamici sul taglio delle mani della donna. A spiegarlo è unconoscente seduto al bar del centro commerciale di Cocquio, dicui Piccolomo era un assiduo frequentatore. «Ironizzava su quella cosa là - ha detto l'uomo - sultaglio delle mani. Diceva agli amici: attenti che vi taglio lemani». È rimasto sorpreso del suo coinvolgimento? «Non tanto- ha risposto l'uomo - perchè con un carattere irascibile nonmi sorprende più di tanto». Nessuno tra gli avventori delcentro commerciale sembra essersi accorto dei graffi sul visoche, secondo l'accusa, Piccolomo avrebbe riportato durante unacolluttazione con l'ex tipografa uccisa. Ieri la svolta nelle indagini: gli inquirenti hanno fermato l'uomo sul quale la polizia sta indagando da qualche tempo; 58 anni, l'imbianchino è un accanitissimo fan diCsi e delle fiction legate al mondo delle indagini investigative.Lo raccontano i vicini. Di più. L'uomo  già sei anni fu indagato perla morte della moglie avvenuta in circostanze piuttosto strane,carbonizzata dentro l'auto condotta dal consorte sceso prima che lefiamme avvolgessero il veicolo. All'epoca fu indagato per omicidiocolposo e poi patteggiò la pena. Giovedì sera gli inquirenti, dopol'interrogatorio lo hanno portato via. L'uomo avrebbe ucciso laMolinari per futili motivi economici. Piccolomo è accusato di omicidio premeditato aggravato da brutalità e futilimotivi, ha spiegato il procuratore capo di Varese Maurizio Grigo, in una breveconferenza stampa in cui aveva accanto a sé il questore della città, MarcelloCardona. Grigo non ha voluto fornire altri particolari, in quanto "ci sonoancora indagini in corso". Né ha voluto dare altre indicazioni sullapersona fermata, che nei prossimi giorni dovrà comparire davanti al gip perl'udienza di convalida del fermo. A incastrare il presunto omicida sono stati gli uomini della poliziascientifica e del Servizio Centrale Operativo. A tradirlo sarebbero state lenumerose impronte di scarpe trovate nell'appartamento. Si tratterebbe dicalzature piccole, 38/39, lo stesso numero di quelle abitualmente indossatedalla vittima. Le impronte in alcuni punti della casa erano appaiate come fossestata la conseguenza di un salto. L'uomo le avrebbe lasciate per depistare leindagini; l'assassino aveva messo parzialmente in disordine la casa come avoler far credere ad una rapina. Altro depistaggio i quattro mozziconi disigaretta di altrettante marche diverse messe in quattro posaceneri diversi.L'ex tipografa non fumava. L'omicidio - Una donna di 82 anni, Carla Molinari, è statauccisa nella notte del 5 novembre a Cocquio Trevisago, in provincia di Varese. Particolareagghiacciante: la donna è stata trovata con le mani mozzate. Gli arti amputatisono stati portati via dall'assassino, che forse - ma è soltanto un'ipotesi -non riusciva a sfilare gli anelli della donna. Nella casa, c'era una grandeconfusione: cassetti aperti e oggetti per terra. La donna, tipografa inpensione, viveva da sola. Leindagini - Findall'inizio gli inquirenti avevano indagato nel giro delle conoscenze dellavittima. In casa erano numerose le impronte di scarpe in tutta la casa, esclusoil bagno, del tipo da ginnastica. Sembravano corrispondere alle scarpe dellavittima e seguire traiettorie senza senso. In al­cuni punti erano appaiate,come per la conseguenza di un salto. Insensate, tanto da far pensare a undepistaggio, ipotesi che vale anche per i quattro mozziconi di sigaretta(diversi l'uno dall'al­tro), senza cenere accanto e ritro­vati per terra. Cosìcome avrebbero potuto essere depistaggi la cernie­ra slacciata dei pantaloni dilei (perché si pensasse a una violen­za?) oppure le carte lasciate sui cassettie la cura sistematica nel­lo svuotarli tutti, come si voles­se suggerire lateoria di una rapi­na o un furto. In casa non c'erano altri segni i disordine ocollut­tazione, a parte uno sgabello per terra accanto alla donna. L'assassinoaveva allacciato la cerniera del suo maglioncino, prima aper­to perché suldavanti non ci so­no i segni dell'oggetto appuntito con cui è stata colpita 15volte.

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