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Coronavirus, spunta l'ipotesi zone gialle dal 20 aprile. Matteo Salvini: "Sì alla scienza, no all'ideologia del rosso"

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Si riaccende la speranza per la zona gialla. L’ipotesi allo studio del governo di Mario Draghi è quella di scongelare – a partire dal 20 aprile – le zone con meno restrizioni laddove i dati epidemiologici lo consentano. Come spiega il Corriere della Sera, per ora si tratta solo di una possibilità: Palazzo Chigi ha precisato che la cabina di regia governo-Cts sarà convocata “per valutare possibili riaperture” solo “sulla base dei dati”

 

Intanto le Regioni sono in pressing per il ritorno alla normalità. E con loro il leader della Lega Matteo Salvini che in un tweet ha scritto: “Riaprire attività e tornare alla vita fin da aprile ovunque i dati medici lo permettano. E' l’obiettivo della Lega e la speranza di milioni di italiani. Ascoltiamo la scienza, non l’ideologia che vede solo rosso”. Domani, mercoledì 7 aprile, entrerà in vigore il nuovo decreto dell’esecutivo che prevede solo zone rosse o arancioni fino al 30 aprile. Tuttavia, a partire dal 20 – come riporta il Corriere – le Regioni virtuose dal punto di vista della campagna vaccinale e con pochi contagi potrebbero passare alla tanto agognata fascia gialla, con bar e ristoranti aperti a pranzo e il ritorno di cinema e teatri. Mentre per piscine e palestre bisognerà aspettare ancora. 

 

 

 

 

Dopo il lockdown di Pasqua, da oggi martedì 6 aprile tornano arancioni Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Bolzano e Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto. Intanto mentre il ministro della Salute Roberto Speranza si mostra cauto, dicendo che “non è ancora il momento di riaprire”, la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini è più possibilista: ”Vediamo i dati, di sicuro serve subito un nuovo scostamento di bilancio per garantire i ristori”. 

 

 

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