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Principe Amedeo d'Aosta, preso a pugni in faccia davanti al Re di Spagna: l'umiliazione subita da Vittorio Emanuele

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"Non è mai corso buon sangue tra noi": Emanuele Filiberto di Savoia parla così di Amedeo d'Aosta, cugino di suo padre Vittorio Emanuele. Il duca è venuto a mancare il primo giugno all'età di 77 anni a causa di un arresto cardiaco. "Mi spiace dover dire che quando il casato aveva bisogno di coesione, Amedeo ha spesso diviso", ha detto Filiberto al Corriere della Sera. A proposito delle sue condizioni, una persona vicina alla famiglia ha raccontato che "non stava bene da tempo, aveva subito diversi interventi e nonostante avesse sempre reagito con forza incredibile il suo fisico adesso era troppo provato".

 

 

 

Amedeo d'Aosta era nato poche settimane prima dell’armistizio del 1943, poi fu portato nel campo di Hirschegg dai tedeschi con la madre Irene di Grecia. E infine venne liberato dai francesi. La sua - come racconta il Corriere - è stata una vita fatta di avventura, sfide, viaggi e anche di lavoro nella tenuta del Borro (poi ceduta ai Ferragamo). I suoi grandi amori furono due, come spiegato dal cugino Carlo di Borbone: "Il primo per Claudia di Francia, figlia del pretendente al trono di Parigi, erano giovani e non durò: si incontrarono alle nozze di Juan Carlos di Spagna e Sofia di Grecia. Poi, nel 1987 le seconde nozze con Silvia Paternò: una passione matura".

 

 

 

I rapporti col cugino Vittorio Emanuele, invece, non furono mai buoni. Tanto che i due arrivarono addirittura al contrasto fisico alle nozze di Felipe di Spagna. In quell'occasione Amedeo finì a terra travolto da un pugno sferratogli da Vittorio Emanuele, che aveva preso come una provocazione la pacca sulle spalle ricevuta. Nel 2006 Amedeo aveva rivendicato per sé il ruolo di Capo della Real Casa. Un ruolo che la storia aveva assegnato invece al cugino. Infine, come spiega il Corriere, ci fu una disputa sul cognome che arrivò in tribunale. 

 

 

 

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