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AstraZeneca, l'ex dg di Ema Guido Rasi: "A mia figlia non quel vaccino lo farei fare"

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"Oggi come oggi a mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no. Ora il quadro è cambiato, si corrono meno rischi di malattia grave o di morte e quindi è più logico usare AstraZeneca sopra i 40 anni", afferma Guido Rasi, ex direttore generale dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) e ora consulente del Commissario straordinario Figliuolo. In un'intervista rilasciata a La Stampa, Rasi ha parlato degli effetti avversi del vaccino a Rna messaggero, riscontrati in particolare nelle giovani donne. A quanto aveva già lasciato intendere Aifa e Ema agli albori, questi preparati (come AstraZeneca e Johnson & Johnson) sarebbero più sicuri per chi ha già compiuto il 40esimo anno d'età.

 

 

"L’Ema ha definito tre scenari diversi di diffusione del virus - spiega Rasi -, rapportando i casi di malattia grave e i decessi conseguenti alle infezioni con il numero potenziale di eventi avversi ugualmente gravi correlabili al vaccino. Ebbene, le tabelle indicano che quando si hanno meno di 50 casi di Covid settimanali ogni 100 mila abitanti com’è oggi in Italia, il rapporto beneficio rischio è favorevole al vaccino AstraZeneca solo oltre i 40 anni di età”. Rasi ha rimarcato la rarità delle trombosi riscontrate, tuttavia sottolineando che, in un contesto in cui i contagi sono sempre più bassi, non andrebbero corsi "nemmeno quei rischi infinitesimali. Anche perché è bene dire che quel caso su 100mila nel 95% si risolve positivamente, soprattutto quando si fa una diagnosi tempestiva".

Il professor Rasi sostiene poi che gli open day con il vaccino AstraZeneca, organizzati per aprire le prenotazioni anche alle fasce più giovani, siano stati messi a punto con troppa fretta e poca organizzazione: "Diciamo che avrei aspettato un attimo. Oggi come oggi a mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no, fermo restando che anche immunizzandosi con AstraZeneca correrebbe meno rischi di quelli comunque rari che si assumono prendendo la pillola". L'ex Ema rassicura tuttavia chi si è sottoposto alla prima dose di AstraZeneca senza riscontrare effetti avversi: "Si può tranquillamente fare il richiamo con lo stesso vaccino poiché esistono sufficienti evidenze scientifiche per dire che chi non ha avuto reazioni avverse per la prima dose rischia ancor meno di averne con la seconda". 

 

 

Rasi ha poi parlato anche del vaccino  Johnson&Johnson che, al momento, ha indicazioni diverse da AstraZeneca, dato che "usa un vettore diverso e non ha fatto registrare quel tipo di eventi trombotici". "Tra giugno e luglio avremo alternative a sufficienza, anche grazie all'approvazione prevista per il prossimo mese del vaccino a Rna messaggero Curevac", ribadisce Rasi. In conclusione, l'ex Ema spiega che gli effetti avversi di Az siano stati riscontrati per la maggior parte dei casi in donne di giovane età. "È un vaccino estremamente efficiente nello stimolare una risposta immunitaria tra gli anziani, nei quali di solito è più debole. Non voglio sbilanciarmi perché non abbiamo ancora solide evidenze, ma in futuro potremmo scoprire che tra chi è più in là negli anni i vaccini a vettore virale sono anche più efficaci di quelli a Rna messaggero".

 

 

 

 

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