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Vaccino Coronavirus, il tedesco CureVac non funziona ma gli Stati Ue devono pagarlo lo stesso: "Il vincolo nei contratti"

Confermata la debole efficacia del vaccino CureVac contro il Covid. La società biotech tedesca ha annunciato due giorni fa che l'immunizzazione ha funzionato soltanto sul 47% dei pazienti, lasciando scoperti gli over 60, ovvero le categorie più a rischio e che maggiormente necessitano della protezione contro il Coronavirus. Nonostante la scarsa efficacia del vaccino, l'Italia e gli altri Paesi Ue rischiano ora di dover comunque pagare le 300 milioni di dosi pattuite con CureVac, in base al contratto siglato dalla Commissione europea con la società biofarmaceutica tedesca. Curevac ha ricevuto 300 milioni di euro a fondo perduto da Berlino e un prestito da 75 milioni di euro dalla Banca europea degli investimenti.

 

 

La società con sede in Germania, ma domiciliata nei Paesi Bassi, ha riferito i dati provvisori delle sue analisi all'Agenzia europea dei medicinali (Ema), che ha accertato la sicurezza per la salute del preparato. Una volta ricevuta la documentazione complessiva, l'ente europeo deciderà se approvarlo o meno. Le analisi comprenderanno ulteriori 80 soggetti testati e potrebbero innalzare il livello di protezione della malattia fino al 50%, la soglia minima stabilita dall'Ema. Soglia che sta comunque ben al di sotto del 95% promesso dai vaccini mRna di Pfizer e Moderna. Ad ogni modo, i governi dovranno acquistare comunque le dosi pattuite.

 

 

Secondo quanto riportato da il Fatto Quotidiano, le clausole contrattuali che vincolano i Paesi Ue suddividono il pagamento in tre rate. "Non siamo sorpresi - commenta Tiziana Beghin, capo della delegazione pentastellata all'Europarlamento -. Avevamo denunciato già in passato i contratti capestro firmati dalla Commissione con le grandi case farmaceutiche che consentono loro zero rischi ma il pieno dei profitti". Intanto, il primo acconto (sotto riserbo) è già stato versato dalla Commissione subito dopo la firma dell'accordo. Toccherà ora agli Stati membri saldare le altre due rate, in base alla quantità di vaccini spettanti a ciascun Paese. Appena CureVac annuncerà di aver presentato all'Ema i risultati temporanei della sperimentazione clinica, gli Stati dovranno procedere con il pagamento, vincolati dall'articolo 1.17.2. L'obbligo, dovrebbe quindi già essere scattato. 

 

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