Cerca
Cerca
+

Stasi, chiesta l'assoluzione

La difesa: "non ci sono prove"

Monica Rizzello
  • a
  • a
  • a

Non è lui il colpevole e contro di lui non ci sono prove. Alberto va assolto.Questa la conclusione dopo 7 ore di dibattimento in aula del trio di legali che difende Alberto Stasi accusato dell'omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Il 17 dicembre è prevista la sentenza. di Cristiana Lodi - Nell'auladi giustizia, va in scena l'arringa duplice. Una per contrastare la tesiassurda (e illustrata dalla parte civile in un video artigianale) di Albertoche esce in bicicletta, va ad ammazzare la fidanzata dimenticando di portarel'arma, si lava si cambia e torna a casa, attraversando il paese pure nonfacendosi vedere, nel tempo record di 22 minuti. La seconda, ancora piùstrampalata, che immagina (è il caso di dire) Alberto che scrive tranquillo e concentrato la tesi di laurea per tuttala mattina e contemporaneamente (dopo avere guardato anche una foto porno),telefona una decina di volte a Chiara che non risponde, chiama e chiama finoalle 12,46. Quindi esce per andare a uccidere, si lava, si cambia, torna dinuovo nella sua abitazione, telefona ancora (13,46), quindi esce una secondavolta e si presenta dai carabinieri a dare l'allarme. Domanda.Anzi domande: perché Chiara non risponde ad alcune telefonate se è ancora viva?Perché non apre le persiane, fa colazione ma poi resta in pigiama tutta lamattina, fino alle 12,46? Eppure aveva detto (sia alla madre sia al fidanzato)che sarebbe andata a trovare la nonna alla casa di riposo  a Gropello Cairoli. Perché il sangue chemacchia il pavimento è secco quando arrivano i soccorsi e i carabinieri alle14,00, se lei è morta da pochi minuti? Perché ben tre testimoni (FrancaBermani, Sonia Travaini, il signor Moschitta) vedono la bicicletta da donnausata dall'assassino fra le 9,10 e le 9,45 se lei morirà molto dopo?  Sono le domande che la difesa dovrà pur fareal giudice Stefano Vitelli, l'uomo che il 17 dicembre dovrà decidere secondannare o assolvere. Ultima osservazione: se Chiara è morta nei 40 minutiche vanno dalle 12,46 alle 13,26 non si capisce per quale ragione l'assassinodebba essere per forza il fidanzato, dato che alle altre persone che ruotavanointorno a lei e presenti a Garlasco quel 13 agosto 2007 non è stato controllatol'alibi. Il pm non ha potuto farlo, perché il nuovo orario dell'omicidio lo hastabilito solo l'altroieri. A sorpresa. Arrampicandosi sullo specchio. Quellodel ragionevole dubbio. Venerdì gli accusatori di Alberto Stasi hanno dimostrato di non essere d'accordo nemmeno fra loro. Pur di attribuire a lui l'omicidio di Chiara Poggi e dribblare  il suo alibi inattaccabile, hanno spostato l'ora del decesso. Pubblici ministeri e avvocato di parte civile hanno fatto marcia indietro, smentendo quanto sostenuto da loro stessi per oltre due anni. Essi stessi, però, portano in aula due ipotesi non solo sgangherate, ma addirittura opposte. Agli antipodi. Per Rosa Muscio e Claudio Michelucci, dottori pubblici ministeri, Chiara viene uccisa tardi, tardissimo anzi: fra le 12,46 e le 13,26 del 13 agosto 2007. Secondo l'avvocato di parte civile, la ragazza muore molto presto: fra le 9,12 e le 9,34. Per due anni hanno detto entrambi che l'omicidio è stato consumato intorno alle 11 di quella mattina. Alla faccia della difesa che invece ha sempre dimostrato che la ragazza smette di vivere fra le 9 e le 10, appena dopo avere staccato l'allarme (9,12) e subito dopo la  colazione, senza riuscire a vestirsi (era ancora in pigiama) né ad aprire le finestre come era sua consuetudine fare intorno a quell'ora. Alberto era a casa sua davanti al computer (dalle 9,35 alle 12,20) e il suo alibi è stato confermato in pieno dalla perizia sul pc. Proprio per questo i suoi ostinati accusatori hanno deciso (all'improvviso) di spostare l'ora della morte. Smentendosi a vicenda. E costringendo gli avvocati difensori, professore Angelo Giarda e Giuseppe Colli a presentare una doppia arringa. Non si è mai visto prima.

Dai blog