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Alitalia, il calvario di una passeggera: sito in tilt e posti sbagliati sul volo, il racconto in una lettera

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Pubblichiamo la lettera di Francesca Basilico: il racconto dei disservizi Alitalia

Circa un mese fa decidiamo di trascorrere insieme il mio compleanno e quello di mia figlia, dopo mesi in cui, per ragioni legate al Covid, non siamo riusciti a vederci. Impossibile fare i biglietti online. Il sito non funziona, manca sempre qualche dato che non si riesce a registrare, eppure sono decenni che faccio i biglietti in questo modo. Mi confronto con le mie amiche e anche loro mi confermano che è così. Unica chance è il Call Center. Ah, che divertente! La mia amica lo chiama in genere verso le sei del mattino, io invece preferisco la notte, sempre dopo la mezzanotte. In quegli orari puoi cavartela con mezz’ora di attesa ma se poi cade la linea mentre parli, cosa molto frequente, sei fregato. Alla fine riesco a fare i biglietti e mi raccomando, come sempre, di prenotare i posti nelle file più anteriori possibili (purtroppo in coda soffro di stomaco). Chiedo anche la possibilità del check-in online e del fast track ma la gentilissima operatrice mi dice che non può farlo e mi invita a richiamare.

Ho ancora tempo prima della partenza, lo farò qualche giorno prima. Ricomincio con il sistema di check-in online ma non funziona perché in automatico è inserita l’autocertificazione. Dopo circa due ore, diverse telefonate e vivavoce inserito, mi risponde una gentilissima operatrice che mi spiega che l’autocertificazione è obbligatoria nonostante il certificato vaccinale e che effettivamente stava creando problemi con il check-in. Ma di cosa avevo bisogno? Soltanto della conferma dei miei posti scelti e pagati, cosa che l’operatrice mi conferma rileggendo il tutto.

Stamattina arrivo in aeroporto e al check-in i miei posti slittano dalla fila 4 a (mio marito) e 4 c (mio) alla fila 32. “Cosa? – eh Signora, è cambiato l’aeromobile”, cioè evidentemente è un aereo che viaggia al contrario. Una scortesissima dipendente al banco check-in si è rifiutata di chiamarmi un responsabile e mi ha detto che, dal momento che l’aereo era pieno, avrebbe fatto il possibile per spostare il mio posto al centro. “Il possibile? I posti li ho confermati e pagati, insieme al fast track”. Soltanto con il Comandante e il personale del volo AZ1903 ho ritrovato la nostra amata compagnia. Non hanno potuto far nulla ma mi hanno chiesto scusa e dato ragione. Adesso cosa faro? Passerò la mia breve vacanza cercando di parlare con il Call Center, perché il sito non funziona (?). Qualcuno avverta i dirigenti di Alitalia che non siamo animali e pretendiamo un servizio normale. Non dico decente, ma normale. E cominciamo tutti a ribellarci. 

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