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Carla Bellucci, l'orrore intimo dell'influencer: "Mi pagano 12mila euro, ho bisogno di soldi", come si mostra in diretta

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Simona Bertuzzi
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Vendere il momento più bello della vita per la modica cifra di 12mila euro. È la scelta assurda, e pure cretina, dell'influencer britannica Carla Bellucci che ha appena annunciato al mondo di voler partorire il suo bambino in diretta streaming. Lei ha 39 anni, è modella, bellissima. Ha un pubblico di 120mila followers. E altri tre bambini. Le sue foto con la pancina prominente campeggiano ovunque e in tutte le pose. Ma toccava alzare l'asticella del privato e stuzzicare la sete di voyerismo per racimolare un po' di followers in più. E poiché di figliolanze ed ecografie è piena la rete (Ferragni insegna), si è inventata il parto in diretta sulla piattaforma OnlyFans, cosa c'è di più nuovo di un bimbo che nasce?

 

 

Qualcuno ha pensato che lo facesse a fin di bene, magari per una raccolta benefica. Ma la signora, che solo all'annuncio della gravidanza aveva incassato 3mila sterline, ha precisato (le riconosciamo l'onestà intellettuale) che è tutta questione di vil denaro. «Per ora mi hanno offerto 12.000 euro. Tanta gente partorisce all'interno di documentari TV, non vedo la differenza. Sono sicura che non vengono nemmeno pagati. Sono una donna d'affari e ho bisogno di fare soldi. Io sono il mio business». Anche l'agitazione - ha assicurato Carla - le passerà alla luce del bonifico finale: «Sarò nervosa quel giorno, ma alla fine mi darebbero un sacco di denaro. Come posso rifiutare?». Già, come può. Forse qualcuno potrebbe spiegarle che violentare un momento così intimo con una telecamera piazzata tra le gambe non produrrà l'esultanza della folla per la vita Carla Bellucci che nasce. Ma sarà solo un attimo di distrazione per spettatori annoiati. Sarà solo il gusto di aver sbirciato dal buco della serratura.

 

 

Si dice che le mamme scordino i dolori del parto, altrimenti non metterebbero al mondo un altro figlio. La verità è che ricordano tutto. La faccia stanca dell'ostetrica. La mano calda del marito, quella spinta che arriva come un'onda e di nuovo rallenta, e poi il via vai dei medici, il dolore che sale dalle viscere, ma sono io quel grido disumano?, finché qualcuno dice "vedo i capelli signora" e la vita sgorga insieme a un amore che è sovrannaturale e si moltiplica a ogni vagito. Perché sporcare un momento tanto intimo con un sorriso a favore di follower? Perché dividere la gioia suprema in 120mila like? Soprattutto, perché svendere la maternità come fosse un'esibizione d'artista? A quel pubblico frega niente di quel dono divino e l'attimo dopo l'ha già scordato. Mentre a chi lo cede per soldi, il miracolo torna sciupato. Il nascituro messo in rete col cordone ombelicale attaccato, ecco, abbiamo rotto l'asticella. Non fraintendete: grande rispetto per chi esibisce la propria faccia sui social e riesce pure a farci i soldi. Ma nascere in mondovisione non lo vorrebbe nessuno. Neanche per un milione di euro.

 

 

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