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Monte Rosa, si poteva evitare la morte di Paola e Martina? Il rimpallo di chiamate, i 30 minuti decisivi

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Paola Viscardi e Martina Svilpo sono le due ragazze, rispettivamente di 28 e 29 anni, che sono morte assiderate nella tarda serata di sabato sul Monte Rosa. Per loro non c’è stato nulla da fare, mentre il loro amico Valerio Zolla si è salvato ed è ricoverato in un ospedale svizzero, dove non è in pericolo di vita. Questa tragedia dipesa da circostanze sfortunatissime si poteva evitare? Difficile dirlo, ma forse le cose sarebbero potute andare diversamente, stando almeno alla ricostruzione de La Stampa

 

 

Una telefonata di aiuto che s’insegue per quattro città fa da sfondo alla morte delle due giovani piemontesi”, ha scritto Enrico Martinet, che ha riportato il fatto che la chiamata effettuata da Valerio alle 14.30 al numero unico di emergenza è stata inoltrata a Novara, rimbalzata a Torino e per competenza è finita ad Aosta. In questo modo si è persa mezz’ora e soprattutto la preziosa possibilità di avere informazioni più precise dai ragazzi: per le guide alpine anche un solo dettaglio può fare la differenza in interventi di questo tipo. 

 

 

“Uno dei problemi sollevati dal soccorso alpino con il numero unico di emergenza - si legge su La Stampa - è proprio l’impossibilità di poter parlare subito con chi è in difficoltà”. Soltanto alle 19.30, quando Valerio è riuscito a chiamare di nuovo, le guide sono state in grado di comprendere dove fossero i tre alpinisti dispersi. Un caso che testimonia l’importanza che avrebbe poter chiamare direttamente il soccorso alpino e non solo il 112, che deve fare da filtro.

 

 

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