Cerca
Cerca
+

Lele Bianco, morto a 29 anni dopo una tac: dramma e mistero in Puglia. "Voglio la verità", i dubbi della madre

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Una storia terribile che arriva dalla Puglia. Si tratta della morte di Lele Bianco, che si è spento a 29 anni. Il giovane di Matino è spirato all'ospedale di Casarano, dove le sue condizioni sono precipitate rapidamente. Tanto rapidamente che ora la sua famiglia chiede e vuole chiarezza.

 

Lele aveva una distrofia muscolare che gli aveva complicato l'esistenza, anche se il sorriso, ricorda Il Messaggero, non gli mancava mai. E di quanto gli è successo, parla la Madre: "Lele stava bene fino al giorno prima, poi la mattina quando si è svegliato ha lamentato un serio malessere - racconta al Messaggero -. Abbiamo subito chiamato un medico che gli ha riscontrato un'insufficienza respiratoria. Poi da lì è cominciato l'incubo".

 

Quindi Lele è stato portato all'ospedale di Gallipoli, dove è stato sottoposto ad accertamenti. Ma poi serve anche un tac, così viene portato all'ospedale di Casarano, poiché a Gallipoli il macchinario non era disponibile. "Non riusciamo a capire perché abbiano deciso di portarlo in un ospedale dove non c’è neanche una Rianimazione a disposizione per eventuali emergenze. Noi abbiamo seguito tutto a distanza, perché a causa dell'emergenza Covid l’ingresso ai parenti non era consentito, quindi venivamo aggiornati dal personale sanitario", aggiunge la madre.

Poco prima del trasferimento, i medici rassicurano i famigliari di Lele sulle sue condizioni di salute. Ma poche ore dopo, il dramma. "Abbiamo ricevuto una chiamata, ci hanno detto di correre in ospedale perché nostro figlio si era aggravato". Infine la notizia, devastante, della morte. "Vogliamo capire cosa sia successo durante la tac, che era stata effettuata di certo, perché noi siamo riusciti a recuperare il referto", insiste la madre, che cerca risposte. "Abbiamo il diritto di sapere come sia morto nostro figlio e se qualcuno abbia delle responsabilità. Anche perché non vogliamo che quanto accaduto a nostro figlio possa succedere ad altri giovani", conclude la signora.

 

Dai blog