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Variante Delta, un mese per raggiungere la soglia di sicurezza: "Altrimenti scatterà l'obbligo vaccinale"

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Se non sarà raggiunto almeno l’80 per cento di vaccinati entro il 30 settembre, il governo valuterà seriamente l’introduzione dell’obbligo. A spingere in questa direzione sono soprattutto i virologi, tra cui alcuni componenti del Comitato tecnico scientifico: non si potrebbe fare diversamente, dato che quella dell’80 per cento è considerata la soglia minima per mettersi in sicurezza dalla variante Delta. Si teme infatti un’ulteriore impennata di ospedalizzazioni, dato che il Covid sta già trovando terreno fertile tra i milioni di non vaccinati.

 

 

Ricordiamo infatti che oltre il 90 per cento dei ricoverati attuali non sono vaccinati. “Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell’80 per cento di popolazione che ha avviato il percorso di immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo”, ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Obbligo che potrebbe toccare “solo le fasce d’età che rischiano di più. Qualcuno ha parlato di over 50, ma io andrei a proteggere chi ha più di 40 anni”.

 

 

Attualmente gli italiani con più di 12 anni che hanno completato il ciclo vaccinale sono circa 36,5 milioni, ovvero il 67,6 per cento della popolazione. Includendo chi ha fatto la prima dose ed è in attesa della seconda, si arriva al 72,3 per cento. Stando ai calcoli fatti dal Tempo, mancano circa 4,2 milioni di persone da convincere a vaccinarsi. La speranza è di non dover ricorrere all’obbligo, che dal punto di vista giuridico adesso sarebbe più facile da imporre: merito dell’approvazione definitiva del vaccino di Pfizer, che toglie qualsiasi alibi ai no vax.

 

 

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