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Moratti: via Craxi disabitata

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Sarà strada senza numeri civici

Albina Perri
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Via Craxi, se mai sarà, sarà dove non cresce nulla, una strada chiusa e disabitata, priva di numeri civici, per non turbare i milanesi. Potrà assomigliare a un invito in stile tangentopoli, o un imperativo ("via Craxi!"), ma non un luogo dove avere domicilio. Lo ha detto il sindaco Letizia Moratti, che tra l'altro non ha voluto fissare unadata per l'evento. All'exsegretario del Psi morto il 19 gennaio 2000 ad Hammamet dove siera rifugiato nel 1994 per sfuggire all'arresto, sarà dato dunque un posto disabitato e nno si sa quando. «L'importante - ha spiegato la Moratti - era dare unsegnale rispetto a una data che mi sembrava non giustoignorare» e aprire un «dibattito sul socialismo, sullatrasformazione del socialismo in un movimento riformista» comeha proposto il deputato Pd Piero Fassino. «L'importante - haspiegato Moratti - è che a un dibattito di questo tipo ci siauna partecipazione ampia, anche della classe politica». «Ci sono tanti personaggi storici che hanno avuto vitepolitiche in cui magari innocenti hanno pagato delle rivoluzioni- ha aggiunto -. Non mi sento di dare giudizi storici, non èquesto l'obiettivo che è riflettere su una figura che non puòessere ignorata nella sua città». Nessuna polemica con l'ex procuratore di Milano FrancescoSaverio Borrelli per cui è «indecoroso e offensivo» dedicareuna via a chi è morto da latitante. «Io non voglio farprevalere un giudizio che è giusto che ci sia - ha concluso -.Non voglio dire che non sia giusto che la magistratura continuia sostenere un proprio giudizio, ma la figura di Craxi ècomplessa e ha dei risvolti che non possono essere ignorati».

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