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Vaccini, "608 morti correlate". Lo sconcertante dato di Aifa in Senato: la verità sugli "effetti avversi"

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Se pure Giorgio Palù incorre in errori che generano disinformazione e che vengono accolti con gioia da orde esultanti di no-vax, allora siamo messi davvero male. Il presidente dell’Associazione italiana del farmaco è diventato virale nei gruppi dei contrari al vaccino per alcune dichiarazioni rese in Senato, durante l’audizione in Commissione Affari Costituzionali. Palù ha sostenuto che da dicembre 2021 a settembre 2021, quindi da quando sono iniziate le vaccinazioni, sono arrivate 608 segnalazioni di morte correlata al vaccino.

 

 

C'è una precisazione fondamentale da fare, perché per come si è espresso il professore ha lasciato intendere che ci fossero 608 decessi causati dal vaccino: quel numero si riferisce a segnalazioni non accertate, che sono poi state verificate. E i risultati sono molto meno infausti di come li ha lasciati intendere per errore Palù: di queste 608 morti segnalate a causa del vaccino, il 59,5% (259) non è correlabile, il 30,6% (133) è indeterminato e il 6,2% (27) inclassificabile per mancanza di informazioni sufficienti. Restano quindi appena 16 casi valutati come correlabili: statisticamente sono circa 0,2 casi ogni milione di dosi somministrate.

 

 

Un dato che conferma ancora di più quanto i benefici del vaccino siano di gran lunga maggiori ai rischi: in parole povere, è rarissimo morire a causa del vaccino rispetto a quanto invece è facile morire di Covid, soprattutto in certe fasce d’età e se si hanno patologie pregresse.

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