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Meteo e clima impazzito, "le Alpi hanno cambiato forma". La scoperta: una catastrofe italiana

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L'emergenza climatica sembra essere sempre più vicina a un punto di non ritorno. Lo dimostrano, per esempio, i ghiacciai sulle Alpi italiane, che stanno subendo "un marcato regresso dei settori frontali" proprio a causa dei cambiamenti climatici. A confermarlo, come riporta TgCom24, è la seconda edizione della "Carovana dei ghiacciai", la campagna realizzata da Legambiente con il supporto del Comitato glaciologico italiano. I dati dicono che dal 2019 al 2020 sul settore alpino orientale il massimo ritiro - pari a 83,5 metri - si è registrato nel Ghiacciaio di Saldura Meridionale, in Alto Adige.

Sul settore centrale, invece, ad arretrare - di oltre 48 metri - è stata la fronte del Ghiacciaio dei Forni. Stessa sorte è toccata al Glacionevato del Calderone sul Gran Sasso, in Abruzzo. I "giganti bianchi", insomma, stanno diventando sempre più fragili. Il problema principale, secondo gli esperti, è dato dallo scioglimento dei ghiacciai, che così non fanno altro che perdere superficie e spessore, spaccandosi di conseguenza in corpi glaciali più piccoli. 

Ma non è tutto: i cambiamenti climatici provocano anche l'aumento di frane, valanghe di roccia e di ghiaccio e colate detritiche. I numeri su questi fenomeni sono allarmanti: tra il 1850 e il 1975 i ghiacciai delle Alpi europee hanno perso circa la metà del loro volume. Il 25% della restante quantità si è perso tra il 1975 e il 2000 e il 10-15% nei primi cinque anni del nostro secolo. Preoccupa, poi, anche l'aumento di frane in montagna. Stando ai dati raccolti dal gruppo di ricerca GeoClimAlp del Cnr-Irpi, le frane si concentrano soprattutto in alcune Regioni: Valle d'Aosta (42%), Piemonte (18%), Lombardia (16%) e Trentino (15%)

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