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Vaccino, terza dose e Omicron. Il primo studio e l'allarme: picco di contagi, ora tutto torna?

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La discesa dei contagi in Italia ha subìto una frenata che preoccupa gli esperti. Il virus comincia a rialzare la testa? La domanda porta alla necessità di capire quale sia la ragione di questo stop, che potrebbe presto trasformarsi addirittura in un'inversione di tendenza. Alla base della frenata potrebbe esserci la durata della terza dose, soprattutto se si parla di Omicron. A tal proposito, uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, citato dal Fatto Quotidiano, sottolinea che la protezione offerta dalla dose booster contro il Covid (la malattia sintomatica) dura meno di quella derivante dal ciclo primario, in particolare con la variante Omicron. 

 

 

 

Lo studio, condotto tra novembre 2021 e gennaio 2022, ha avuto ad oggetto oltre 2,6 milioni di residenti in Inghilterra, divisi per età, etnia, fattori di rischio e status vaccinale. Dopo aver valutato l'efficacia delle prime due dosi, gli studiosi si sono soffermati sulla terza, con la quale - hanno osservato - la protezione aumenta in misura variabile tra il 60 e il 74% nelle prime 2-4 settimane e poi scende a valori compresi tra il 39 e il 64% dopo 5-9 settimane. Si è scoperto così che la protezione si mantiene a livelli elevati per circa tre mesi. 

 

 

 

Questo potrebbe spiegare la risalita dei contagi che si è registrata in molti Paesi, come Germania, Olanda, Svizzera. La somministrazione delle dosi booster, infatti, è iniziata a settembre, sei mesi fa. La situazione inizia a essere preoccupante anche in Italia, dove l’indice Rt, quello con cui l’Istituto superiore di sanità misura la circolazione del virus, è tornato ad avvicinarsi a 1. Sembrano essere stabili, invece, i ricoveri. Anche se gli effetti dell'aumento dei contagi sugli ospedali è visibile sempre dopo un paio di settimane.

 

 

 

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