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Portaerei Usa a Trieste: mistero-Truman, la verità dietro la "sosta operativa"

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È arrivata in Italia, a Trieste, la portaerei americana. "La sosta tecnica operativa della portaerei Uss Harry S. Truman ha fatto sbarcare circa 4mila marinai con lo stupore per la bellezza della città di Trieste e dell'Italia negli occhi: si tratta di un'occasione importante per dare concretezza alla collaborazione tra la Marina Usa e quella italiana", ha scritto in una nota l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti. La portaerei fa parte del gruppo d'attacco Carrier Strike Group 8 con al comando il contrammiraglio Curt Renshaw che comanda una flotta composta anche di altre sei unità navali e nove squadroni di velivoli.

 

 

Tecnicamente, la portaerei può ospitare fino a 7.500 soldati, è armata con 65 aerei ed elicotteri che hanno a disposizione una pista di decollo di 330 metri. Ma perché l'arrivo della USS è così importante? La tempistica non è solo un caso: l'imbarcazione è giunta a Trieste proprio nei giorni in cui la guerra in Ucraina si fa sempre più complicata con Vladimir Putin che rischia di minacciare anche altri Paesi dell'Occidente.

 

 

Eppure dietro questo arrivo aleggia il mistero: cosa accadrà in questi giorni di "permanenza" della Truman nelle acque italiane non è infatti dato sapersi. La nave non stanzierà nel porto ma si parla piuttosto di supporto strategico che verrà offerto all’equipaggio dalle forze italiane nell’ambito dei protocolli NATO. Quanto basta per far credere che a presenza della grande nave militare rientrerebbe nella logica di "scudo" di controllo e deterrenza allestito fra Europa e Mediterraneo. 

 

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