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Governo, "Sono preoccupato...". La frase in ascensore che ha scatenato l'ira di Draghi in pochi minuti

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Un vero e proprio regolamento di conti. Mario Draghi è sempre in più in pressing sulla maggioranza che sostiene il suo governo per portare a termine la missione Pnrr. Il premier ha fretta di chiudere la partita e così ha accelerato i tempi. Di fatto da palazzo Chigi è filtrata non poca preoccupazione per i ritardi sul ddl Concorrenza.

 

 

Draghi ha atteso diversi mesi e alla fine si lasciato andare a una sfuriata abbastanza dura. Il Consiglio dei Ministri convocato ieri d'urgenza e durato solo 10 minuti per ribadire la linea del premier e mettere in riga i partiti, sarebbe la punta dell'iceberg dei malumori che si annidano dalle parti di palazzo Chigi. Tutto è cominciato nella mattinata di ieri. Finita la seduta di Montecitorio, Draghi, come ricostruisce laStampa, avrebbe avvicinato il forzista Barelli. I due hanno un buon rapporto, sono stati a stretto contatto per la mediazione sul nodo catasto. Draghi avrebbe avvicinato il forzista con queste parole: "Sono molto preoccupato per il ddl Concorrenza, sono trascorsi mesi e non si è risolto nulla".

 

 

La conversazione a quanto pare sarebbe cominciata all'interno dell'Aula della Camera. Subito si crea un capannello di parlamentari alle spalle del premier. Qualcuno intuisce subito che c'è qualcosa di strano in quella conversazione. I due si isolano e continuano a discutere. Prima nelle stanze dietro il Transatlantico, poi nell'ascensore. Il forzista prova a tranquillizzare Draghi: "Le soluzioni si sono sempre trovate e si troveranno anche stavolta, serve buona volontà, ma è importante che ce la mettano tutti". Parole che però non sono bastate a calmare Draghi. Da lì a poco è scattata la convocazione del Consiglio dei Ministri. Un messaggio chiaro alle forze politiche della maggioranza: senza un'accelerazione sul Pnrr, il governo rischia di non arrivare in fondo alla sua corsa. 

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