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A7, contromano e frontale? "Non è stato un errore": l'ultima inquietante ipotesi

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Si infittisce di inquietanti dettagli lo scontro avvenuto sull'A7 Milano-Genova domenica 26 giugno. Stando alle prime ricostruzioni, l'incidente che ha coinvolto 3 auto e causato due vittime non sarebbe frutto di un errore di guida, bensì di una vera e propria inversione a "U". L'uomo alla guida della Volvo, Giuseppe Maria Garavaglia, sarebbe stato visto da un testimone fare inversione, guidare contromano e poi schiantarsi all'altezza di Silvano Pietra con una Bmw station-wagon. Così il 46enne residente a Milano avrebbe travolto Matilda Hidri, 35enne di origine albanese, residente a Genova. Non sarebbe invece in pericolo di vita l'uomo 35enne alla guida della Golf, la terza auto coinvolta, al momento ancora ricoverato al San Raffaele di Milano per gravi traumi facciali.

 

 

Oltre a lui, coinvolti ma illesi, la cugina 34enne e il figlio di 4 anni. In realtà verso le 15 agli agenti sono arrivate numerose telefonate da parte di molti gli automobilisti che hanno lanciato l'allarme e le registrazioni di tutte fanno parte delle indagini sulla tragedia. Tra le prime ipotesi quella che l'uomo abbia imboccato in direzione sbagliata la strada al chilometro 49+400 sulla corsia in direzione Genova, con il casello di Casei Gerola.

 

 

Per ora comunque nessuna conferma sull'ipotetica inversione anche se le riprese delle telecamere sembrerebbero confermare la tesi. Al casello di Casei Gerola queste non avrebbero affatto ripreso la Volvo bianca imboccare per errore la corsia sbagliata, la vettura pare invece essere entrata sulla A7 regolarmente alla barriera di Assago e avere marciato verso Genova, in totale normalità, fino al chilometro 51, il punto in cui sarebbe stata effettuata l'assurda inversione di marcia. La Volvo era infatti passata dalla prima corsia a destra finendo nella terza corsia a sinistra e tutto contromano.

 

 

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