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Bollette, attenzione ai contatori: chi sarà controllato

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Ma chi se ne accorge se i caloriferi di casa supereranno i limiti di temperatura che verranno imposti dal piano di Palazzo Chigi per far fronte alla crisi del gas? E restano accesi oltre l'orario consentito? Le domande - al di là della coscienza civica, della morale che dovrebbe farci rispettare la legge per il bene comune - sono venuta in mente un po' a tutti, ma purtroppo non ci sono risposte. O meglio sono vaghe. 

 

Il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, messo a punto dal ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, prevede di ridurre i consumi degli impianti di riscaldamento a uso residenziale, negli uffici pubblici e privati e nei locali commerciali in tutta Italia: un grado in meno per il riscaldamento degli edifici, da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri. Il taglio sarà effettuato per via amministrativa, dunque obbligatoria. Ma chi verificherà l’effettiva attuazione delle misure?

 

 

Nel piano di Cingolani è specificato, come rivela il Corsera, che non è possibile un sistema di controllo puntuale casa per casa, ma potranno esserci controlli a campione su edifici pubblici, grandi locali commerciali e punti a maggiore consumo. Inoltre è previsto un monitoraggio da parte del governo "a livello di reti di distribuzione gas cittadine la risposta degli utenti utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto Snam, che sono costantemente monitorati". Più che sulle sanzioni, il governo ha deciso di puntare sulla sensibilizzazione dei cittadini attraverso una campagna che mira a promuovere comportamenti consapevoli sul consumo di gas e di energia elettrica.

 

 

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