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La Sapienza, rivolta rossa: occupata facoltà di Scienze Politiche

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Nuove tensioni all'università La Sapienza. Dopo l'assemblea nel cortile, infatti, gli studenti del movimento Cambiare Rotta si sono radunati nell'Aula A di Scienze Politiche, dove hanno esposto uno striscione con la scritta "Un'altra università". Nell'aula con gli studenti anche alcuni docenti. "Mai più violenza sugli studenti, riprendiamoci i nostri spazi", "Polimeni dimissioni", questi alcuni degli slogan. L'organizzazione giovanile comunista contesta a Giorgia Meloni "la continuità con il governo Draghi". A loro dire la premier "sta già inasprendo i livelli di repressione delle proteste, una tattica che conosciamo bene: colpire il dissenso per continuare, senza una vera opposizione nel paese, a produrre politiche guerrafondaie, anti-popolari e che condannano sempre di più la nostra generazione a un futuro di precarietà". Ma non finisce qui perché gli universitari prendono di mira anche il Parlamento.

 

 

Il motivo? "Non ci rappresentano, come non ci rappresenta il governo del nostro ateneo. La violenza sugli studenti universitari romani ci ricorda le manganellate sugli studenti delle scuole superiori che protestavano contro l'alternanza scuola-lavoro, dopo gli omicidi di tre loro coetanei, morti di scuola e di profitto". Peccato che i giovani dimenticano un piccolo dettaglio: la leader di Fratelli d'Italia ha vinto le elezioni.

 

 

Sullo scontro con la polizia è intervenuto anche Matteo Piantedosi, neo ministro dell'Interno. "Piantedosi conversando con i cronisti dopo la fine della cerimonia ha poi chiarito che "è già successo in passato che qualcuno ha cavalcato il periodo del Covid. L'ho sofferto io particolarmente come Prefetto di Roma. Quindi dobbiamo stare attenti che non ci siano persone che strumentalizzano la paura". E a chi gli chiedesse se si riferisse alla protesta della Sapienza, lui replica: "No, ho fatto riferimento - ha risposto il ministro dell'Interno - ad esperienze del passato recente che è quello che abbiamo visto durante il Covid, quando abbiamo avuto anche episodi chiari di strumentalizzazione della paura". 

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