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Anarchici, gli 007: "La prima minaccia per l'Italia"

Antonio Rapisarda
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La minaccia eversiva più «concreta e vitale» per le istituzioni? È quella anarco-insurrezionalista. Sì, proprio la dottrina degli amici di Alfredo Cospito: il terrorista a cui la Cassazione ha appena confermato il regime di 41bis. A indicare nei militanti anarchici i più pericolosi in Italia – in quanto i più determinati a promuovere, «attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica “azione diretta distruttiva”» – è chi di indagini sul campo se ne intende: l’intelligence. Lo scenario? Trentuno attentati di questa “area” nel 2022. Quasi tre al mese. Detonatore dell’ondata di violenza? Il caso Cospito che, come si legge nel dossier, ha dato avvio «ad una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr». Un’attività monitorata con attenzione dagli apparati di sicurezza, a maggior ragione quella riguardante l’attivismo delle componenti che “sulla piazza” «fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio». Tradotto: proprio ciò che si teme possa avvenire all’interno delle manifestazioni pacifiste.
 

 

LA CONFERMA
Lì dove nelle ultime settimane – con l’obiettivo di portare in piazza la solidarietà a Cospito – si è inserita la componente anarchica. A confermarlo, nel corso della presentazione annuale della “Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza” al Parlamento, è stato lo stesso direttore dell’Aisi Mario Parente secondo cui l’anarco-insurrezionalismo ha visto un rinnovato attivismo proprio «in relazione alla contestata applicazione del 41bis a Cospito e ha continuato, attraverso i collegamenti internazionali, a creare condizioni di potenziale insicurezza». I fronti sui quali si innesta l’attivismo anarchico? «Sono ancora quelli classici – ha spiegato il prefetto –: quelli dell'antimilitarismo». Con il conflitto russo-ucraino che ha inciso poi su questo aspetto dato che «si sono verificati appelli ad attivarsi contro strutture, aziende, enti di ricerca pubblici e privati riferibili al settore della difesa e della tecnologia militare». Davanti a un fenomeno che ha ripreso vigore la vigilanza del ministero dell’Interno è altissima. Pericolosità non nuova, dato che le sue componenti si erano già fatte vive contro le restrizioni imposte dalla pandemia.

 

Adesso però da quella parte si intende alzare il livello dello scontro: «Con l’espressione di solidarietà a Cospito – ha spiegato il ministro Piantedosi –, si registrano non soltanto effervescenze di natura movimentista ma anche il più preoccupante riproporsi di minacce e di azioni dirette contro i diversi target correlati ad altrettante e varie campagne di lotta». Alla luce di questo Magistratura indipendente ha chiesto al Csm di aprire una pratica a tutela di tutti giudici che si sono pronunciati sul caso di Alfredo Cospito e che sono stati oggetto di una «denigrazione generica e generalizzata» e di una «delegittimazione diffusa ed indiscriminata». Richiesta rilanciata dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: «Lo Stato deve agire subito a protezione di tutti i giudici che hanno emesso provvedimenti nei confronti di Cospito. Lo Stato non indietreggia: difende i suoi servitori».

 

LA DIFESA
A proposito di Cospito, la sua difesa – dopo la decisione della Suprema Corte – non si dà per vinta. «Bisognerà tentare nuove strade che non abbiamo già percorso in precedenza, anche fuori dall'Italia», ha annunciato l'avvocato Flavio Rossi Albertini. Gli indizi portano a Strasburgo: nel senso che si fa strada l’ipotesi di un ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo. Di questo il legale ne ha discusso ieri nel carcere di Opera con il detenuto che da parte sua ha ripreso lo sciopero della fame. «Alfredo non è assolutamente demoralizzato – ha assicurato Rossi Albertini –. È una persona che è convinta di sé e di quello che sta facendo. Una scelta di lotta per la vita: l'unica vita possibile è quella fuori dal 41bis». Le sue condizioni di salute, in base a quanto riferiscono fonti ospedaliere, restano «stazionarie» e non sono allarmanti.

Anzi: stando all'ultima relazione medica, l'ideologo del Fai ha continuato ad assumere integratori e avrebbe ripreso circa due chili. Nervi tesi intanto nelle piazze. Oggi alla Statale di Milano si terrà un’assemblea dal titolo eloquente: «Stato assassino. Alfredo Cospito condannato a morte». L’appuntamento clou per tutta la galassia anarchica è quello di sabato a Torino dove è stato lanciato un corteo – al momento non autorizzato – il cui slogan recita: «Al fianco di Alfredo. La lotta non finisce qui». Intanto ieri Giovanni Donzelli, deputato di FdI, è stato ascoltato ieri come persona informata sui fatti in procura a Roma nel corso dell’indagine relativa al suo intervento alla Camera, sulla visita in carcere dell’anarchico Alfredo Cospito, fatta da alcuni esponenti 

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