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Cospito, colpo di scena: digiuno interrotto, cosa mangia

 Alfredo Cospito

Paolo Ferrari
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Alfredo Cospito, l’anarchico bombarolo in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso per protestare contro il regime carcerario del 41 bis a cui è sottoposto, ha ripreso ad assumere alcuni alimenti, in particolare del formaggio, oltre ai soliti integratori. Lo si è appreso ieri da fonti giudiziarie. L’uomo, detenuto nel carcere di Opera dallo scorso anno, era stato ricoverato nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano per le sue condizioni di salute. Di recente Cospito aveva allentato lo sciopero della fame dopo essersi visto respingere dai tribunali di Sorveglianza di Milano e Sassari le istanze, presentate dai difensori, per chiedere il differimento della pena e la detenzione domiciliare per motivi di salute.

 

 

 

«Smetto lo sciopero, se liberate gli altri detenuti», aveva detto Cospito, condannato per aver gambizzato un dirigente dell’Ansaldo e aver tentato di far esplodere con una bomba la caserma dei carabinieri di Fossano. Cospito deve allora aver accolto l’invito del presidente del Tribunale di sorveglianza milanese, Giovanna Di Rosa, che gli aveva “consigliato” nei giorni scorsi di tornare a nutrirsi. E da questa mattina fino al prossimo 10 aprile si terrà a Reggio Emilia, perla terza volta, il dodicesimo congresso dell’Internazionale delle Federazioni anarchiche. Sono attesi un centinaio di delegati delle organizzazioni anarchiche di tutto il mondo, tra cui Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra, Grecia, Slovenia, Repubblica Ceca, Brasile, Argentina, Cuba, Messico, Bulgaria, Svizzera, Germania, Romania e anche dal Sudan.

 

 

 

Tra i temi affrontati, come si legge nel programma diffuso in rete, troveranno spazio «la guerra, i totalitarismi, sovranismi e nazionalismi nonché frammentazione sociale e precarietà oltre al peggioramento delle condizioni di vita in America Latina e Africa». «Ci saranno tavoli di confronto e di condivisione di esperienze pratiche, di rafforzamento di relazioni tra gruppi di lavoro, dalla gestione di riviste e giornali alla conduzione di radio e social media, ma anche di discussione sulla gestione di spazi autogestiti, sulle sperimentazioni di autoproduzione, isolate o in forma cooperativa», hanno fatto sapere gli organizzatori. La Questura di Reggio Emilia, su indicazione del Viminale che ha chiesto “attenzione” viste le tensioni proprio per il caso Cospito, ha già predisposto un piano di sicurezza che prevede un presidio intensificato di polizia e carabinieri per i quattro giorni della manifestazione. Per il momento, comunque, l’evento non è considerato ad alto rischio. 

 

 

 

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