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Ventimiglia, la Francia ci riempie di migranti: cosa succede al confine

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Ventimiglia è il confine italiano che i migranti devono attraversare per proseguire il viaggio verso la Francia o altri Paesi europei. Qui tra il primo gennaio e il 15 giugno 2023, è stato registrato un aumento del 30% nei respingimenti e trattenimenti di migranti. Lo dimostrano i dati rilasciati dalla Prefettura di Nizza, citati da Msf in un rapporto sulla condizione dei migranti al confine tra Italia e Francia. Durante questo periodo, 13.395 persone sono state costrette a tornare indietro, con una media di circa 80 persone al giorno. Insomma, la Francia gioca sporco: Emmanuel Macron ci riempie di immigrati. 

L'impennata dei respingimenti è dovuta alla legge francese che ha ripristinato i controlli alle frontiere interne e che ha portato a una maggiore selezione dei cittadini provenienti da Paesi terzi e all'aumento delle riammissioni verso l'Italia dei migranti intercettati sul territorio francese. Il flusso di rientro si somma con i dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che sostiene che dall'1 gennaio al 17 luglio 2023, sono arrivati in Italia via mare 76.325 migranti e richiedenti asilo, più del doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.  

Molti di loro intendono continuare il viaggio verso altri Paesi europei, dove hanno parenti o amici, o con cui condividono affinità linguistiche e culturali ma vengono bloccati a Ventimiglia, costretti a stazionare al confine per giorni, settimane o mesi, e trovare soluzioni strutturate.  Medici Senza Frontiere, che ha curato numerosi migranti a Ventimiglia, sostiene che quasi la metà di chi si mette in viaggio ha impiegato più di un anno per raggiungere l'Italia. Alcuni hanno compiuto il viaggio per più di cinque anni, e ci sono anche pazienti pediatrici nati durante il viaggio. La maggioranza di coloro che hanno ricevuto assistenza da Msf a Ventimiglia ha raggiunto l'Italia attraverso il Mar Mediterraneo.

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