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Covid, riecco gli ultrà: variante Eris, una psicosi senza senso

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Con la variante Eris si torna a parlare di Covid. O meglio, della nuova crescita di contagi. Eppure i cittadini, di fronte agli allarmismi, non mancano di dire la loro. In tanti sui social protestano contro quei media che parlano di "boom" di casi e ricoveri all'interno degli ospedali. Ed ecco che su Twitter si legge: "Avere rotto con questo Covid, fatela finita". E ancora: "Sto giro non mi fregate, andatevene a...". Ma non finisce qui perché c'è chi tira in ballo il greeen pass e l'ex ministro della Salute Roberto Speranza: "Riparte il circo. Ma stavolta non ci cascate!!!".

Tra chi frena gli allarmismi c'è anche Roberto Burioni. Per il docente di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano "la maggiore capacità della variante EG.5 (variante Eris) di infettare i polmoni viene dedotta da uno studio non ancora pubblicato su criceti. Uno studio su criceti non permette di trarre alcuna conclusione, per cui questo è puro terrorismo. Vediamo di non esagerare". 

 

 

Non a caso anche il ministero della Salute allenta le strette. D'ora in avanti stop ai tamponi obbligatori per gli asintomatici in ingresso in ospedale, che sia nei pronto soccorso o nei reparti dove sono ricoverati pazienti fragili. Invece per pazienti sintomatici (o che dichiarino di aver avuto contatti stretti con positivi nei cinque giorni precedenti) scattano i test, anche per la ricerca di altri virus. 

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