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Repubblica e il Covid, il titolo di prima pagina: gioco sporco a sinistra

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Come volevasi dimostrare. Nel giorno in cui Mario Sechi, su Libero, avverte sul pericolo che stiamo per correre, il Covid usato come una clava politica contro il centrodestra, Repubblica non si smentisce e avvalora la tesi della "lotta biopolitica" contro il governo. 

In Italia aumentano i casi di Covid, un classico del post-vacanze, anche in virtù della nuova variante Eris. Non ci sarebbe motivo per fare allarmismo, se non ci fosse Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Il cocktail è micidiale: aumento di casi, psicosi, autunno caldo e soprattutto l'etichetta di "negazionisti" da appiccicare sulla maggioranza, nella speranza recondita che una "ripresa dei virologi" possa mettere in difficoltà la premier e la sua squadra.

 

 

 

 

Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, non a caso, titola: "Autunno Covid", che è tutto un programma. Il catenaccio è una sintesi di cronaca che ha il sapore di sinistro auspicio. "I timori dell'Oms. In una settimana nel nostro Paese +44% di contagi e quasi cento morti". Non si sottolinea, però, che le vittime (purtroppo) rientrano nella tipica casistica delle influenze e dei virus respiratori: fragili e anziani. "Nessun obbligo di isolamento", si legge ancora in prima pagina: "Ora una circolare ripristina i test in ospedale". E l'infettivologo Rezza aggiunge: "Anziani e fragili vanno ancora protetti". E ci mancherebbe. Ma se qualcuno immagina ancora un ricorso ai lockdown e alle zone rosse, stavolta rimarrà deluso. E così i titoli interni a pagina 2, "Morti contagi e varianti, il Covid torna a far paura", con virgolettati come "Un trend preoccupante" o "gli italiani hanno rimosso il virus" non suonano solo anacronistici, ma anche strumentali.

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