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Pensione, l'assegno a 61 anni: il piano del governo

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Il governo presieduto da Giorgia Meloni sta prendendo in considerazione alcune modifiche importanti per quanto concerne le pensioni. Tra le ipotesi di modifica del sistema previdenziale con la legge di Bilancio spunta l’Ape sociale agevolata per le donne, che consisterebbe nella possibilità di ricevere l’indennità di accompagnamento verso la pensione a partire da 61 o 62 anni, invece dei 63 previsti attualmente. 

L’esecutivo starebbe valutando l’introduzione di un ulteriore vantaggio alla contribuzione a favore delle donne in situazione di disagio: licenziate, con invalidità almeno al 74%, care giver o impegnate in lavori gravosi. Una misura che andrebbe ad aggiungersi allo sconto già in vigore di un anno per ogni figlio, possibile fino a un massimo di 24 mesi. Per accedere alla misura è necessario aver maturato 30 anni di contributi nel caso di persone licenziate, con invalidità pari almeno al 74% e care giver, mentre scendono a 28 per le donne con due figli. 

C’è poi la casistica di chi è impegnato in lavori gravosi, per almeno sei negli ultimi sette anni o sette negli ultimi dieci: gli anni di contributi necessari scendono a 36 per gli uomini e a 34 per le donne con almeno due figli. L’indennità viene erogata per 12 mesi all’anno ed è pari all’importo della rata mensile della pensione, calcolata al momento dell’accesso alla misura. Il sussidio che viene erogato fino all’accesso alla pensione di vecchiaia non può superare i 1.500 euro lordi al mese. 

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