Mentre arriva in aula il maxiemendamento del governo sulla riforma della scuola contenuta nel Dl Gelmini, in piazza Montecitorio si distribuiscono santini in onore della «Beata ignoranza»: un'immagine della Madonna stilizzata con il volto del ministro dell'Istruzione. Sul retro anche una Preghiera alla Beata Ignoranza: «Maria, Stella d'ignoranza. Il governo è con te. Tu sei benedetta da Tremonti...». A distribuirli un gruppo di manifestanti, composto per la maggior parte da insegnanti e genitori di alunni delle scuole elementari, che protesta contro la riforma della scuola. «No al maestro unico e al taglio dei finanziamenti per la scuola pubblica». Contro la ministra oggi anche Antonio Di Pietro. «La Gelmini? Vende fumo», ha detto. «Anche a me piace vedere i ragazzi col grembiule piuttosto che con i piercing sull'ombelico, o i tatuaggi. Tutti sentono il bisogno di mettere ordine alla scuola, ma questa è solo politica dell'apparenza, perchè di fatto il decreto fa tagli alla scuola e si dimentica di ricerca e università. La nostra scuola elementare è ritenuta in Europa di buon livello, perchè interviene proprio in questo settore? E come potrà il maestro unico far fronte alle scommesse del nostro tempo che richiedono una estrema interdisciplinarietà?». Intanto l'Unione degli studenti (Uds) annuncia per venerdì prossimo «più di 70 cortei in tutta Italia per protestare contro la Gelmini». L'Uds ha aderito oggi al presidio del comitato «Non rubateci il futuro», mentre alla Camera si discute il decreto del ministro dell'Istruzione. «Tra pochi giorni - afferma l'Uds - migliaia di studenti riempiranno le piazze del Paese, contro gli ultimi provvedimenti del governo e per rivendicare una scuola pubblica di qualità, laica e democratica, che sia realmente volano di emancipazione sociale». L'associazione studentesca ha stilato, per le proprie iniziative di protesta, un programma di dieci punti. Tra questi - oltre al rifiuto dei tagli alla scuola previsti in Finanziaria, del maestro unico e del voto in condotta - la reintroduzione dell'obbligo scolastico a 16 anni, un piano per l'edilizia scolastica e una «legge nazionale sul diritto allo studio, che abbatta la dispersione scolastica e renda possibile accedere ai saperi su tutto il territorio nazionale»