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Iolanda Apostolico, il figlio scagionato? Testimone sì, ma al telefono

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Iolanda Apostolico la giudice che non ha applicato il decreto Cutro e impedito il trattenimento di alcuni migranti nel Cpr è finita nella bufera non solo per essere stata alla manifestazione contro Matteo Salvini quando era ministro dell'Interno ma anche per aver fatto da testimone nel processo che vedeva imputato suo figlio Francesco Moffa per resistenza e violenza a pubblico ufficiale il 25 aprile dell’anno scorso.

E attenzione, riporta il Giornale, perché "la sua testimonianza de relato realizzata 'in diretta telefonica' sarebbe stata decisiva per scagionare il figlio dall’accusa di aver dato un pugno allo scudo di una poliziotta durante una manifestazione dei centri sociali in risposta a un corteo antiabortista di Forza Nuova, il 29 marzo 2019 a Padova". 

 

 

Sentita come teste dal giudice monocratico del tribunale di Padova, secondo i verbali diffusi ieri da Gazzettino e ripresi appunto da Il Giornale, la Apostolico "avrebbe detto di aver parlato con il figlio al telefono e che il ragazzo sarebbe estraneo alle accuse perché 'non era in prima fila, lui era dietro, non so se in seconda o in terza', ma che anzi sarebbe lui stesso vittima delle manganellate, come dimostrerebbe un ematoma sulla gamba del ragazzo ('poteva essere una manganellata sferrata dal basso oppure un calcio') e della carica violenta degli agenti, tanto che sui jeans macchiati del figlio c’era il sangue di un’amica 'colpita dalla polizia'", si legge nell'articolo.

 

 

Un fatto che ha scatenato le reazioni dei sindacati di polizia: "Alcuni agenti sono finiti all’ospedale, uno con la rottura dello scafoide e prognosi di 55 giorni" e "così la piena convinzione della terzietà di un giudice legittimamente vacilla". 

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