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Alessandria, marocchino sfascia crocifissi: il video

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Un marocchino di 23 anni è stato espulso dal prefetto di Alessandria per motivi di "pericolosità sociale". A darne notizia è stato il ministero dell'Interno che ha ricordato che nei giorni scorsi il giovane era stato denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa, per aver danneggiato tre crocifissi, e per resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, nel corso dell’identificazione in questura, aveva minacciato gli operatori di polizia e la popolazione cristiana affermando di voler vendicare le morti nel conflitto israelo-palestinese

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da RadioGold - Il network della provincia di Alessandria (@radiogold_alessandria)

 

Determinanti per l’esito delle indagini sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza. "Il primo raid risale a metà ottobre quando, nella chiesa di Santo Stefano, che sorge nell’omonima piazzetta, il parroco Domenico Dell’Omo aveva trovato il crocifisso più grande della chiesa distrutto: prima era stato buttato a terra davanti all’altare e poi spezzato con un calcio", si legge su Il Secolo XIX.

Sabato 28 ottobre il secondo raid alla chiesa di San Giovannino in corso Roma. "Stesse modalità: l’uomo ha messo il crocifisso a terra davanti gli scalini dell’altare e poi lo ha spezzato in due. In questo caso si è poi diretto verso un altro simbolo religioso, vicino alla porta d’ingresso: lo ha buttato a terra e lo ha distrutto".

Proprio la visione dei filmati che hanno ripreso tutto questo, ha permesso alla polizia di identificare il marocchino nella sua casa al Cristo. Si chiama Enhamel El Mehdi e non ha precedenti. Nell’abitazione dove abitava con il padre sono stati trovati anche tre coltelli. 

 

 

 

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