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Filippo Turetta, la macabra indiscrezione: dove è stato scattato un selfie

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I genitori di Filippo Turetta si sono trincerati nel silenzio. Nicola Turetta ed Elisabetta Martini hanno rinunciato a incontrare il figlio in carcere. Alla base della decisione la necessità di ricorrere a un aiuto psicologico, sia per il giovane che per i due genitori. D'altronde il timore della coppia è quello di alimentare il clamore sul caso. Addirittura, riporta Il Corriere della Sera, "a Torreglia c'è chi scatta selfie davanti alla casa in cui viveva Filippo". 

Intanto proseguono le indagini sulla morte di Giulia Cecchettin. A voler far chiarezza sulla chiamata di un testimone al 112 è Chi l'ha Visto. La trasmissione di Rai 3 ha riportato il racconto dell'uomo che per primo ha dato l'allarme assistendo alla lite tra i due ex fidanzati. Eppure nessuno è intervenuto. "Tutte le attività poste in essere dai Carabinieri, sono coerenti con un episodio di scomparsa con rischio per l’incolumità della persona", chiariscono i Carabinieri spiegando che "i contenuti della chiamata giunta al 112 sono stati partecipati alla Procura, alla quale è stato peraltro trasmesso il verbale con le dichiarazioni rese dal cittadino autore della telefonata".

 

 

Un collegamento, quello tra i due fatti, avvenuto dopo che il padre della giovane, recatosi alle 13.30 del 12 novembre presso la Stazione Carabinieri di Vigonovo per denunciare la scomparsa della figlia, ha pubblicato un post social per chiedere aiuto nelle ricerche, venendo così contattato da un cittadino di Vigonovo, residente poco distante dall'abitazione di Giulia. Proprio lui ha riferito della lite. Da qui la comunicazione di Gino Cecchettin agli agenti. Ma "la dicitura 'allontanamento volontario', riportata in un documento con voci predefinite è stata 'barrata' all'inizio della denuncia e successivamente non modificata. La denuncia, ciononostante - concludono le forze dell'ordine -, riporta correttamente, nel campo libero, tutte le indicazioni fornite dal padre comprese le apprensioni per l’incolumità della figlia". 

 

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