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"Papa Francesco un usurpatore": il don viene scomunicato

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Caterina Maniaci
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Un «gesuita massone, legato ai poteri mondiali»: Francesco non è il vero Pontefice, lo era Benedetto XVI, papa Bergoglio è solo «un usurpatore», lo sanno tutti, «ma nessuno fa niente». Parole gravi, pronunciate in chiesa, davanti ai fedeli, durante la Messa a Capodanno. Troppo grave, il tutto, per passare sotto silenzio. La vicenda coinvolge il parroco di San Ranieri a Guasticce, don Ramon Guidetti. E si svolge in una frazione del comune italiano di Collesalvetti, nella provincia di Livorno.

Il sacerdote sostiene, nel dettaglio, che la carica di Papa Francesco non è mai stata validata, poiché Benedetto XVI non ha ancora ceduto il “Munus petrino”, non rinunciando ufficialmente all’ufficio di romano pontefice. Affermazioni che hanno fatto intervenire subito il vescovo della Diocesi di Livorno, monsignor Simone Giusti, il quale martedì scorso, il giorno successivo alle “esternazioni”, ha emesso un decreto per scomunicare don Ramon: «Il suddetto sacerdote è, dalla data odierna, sospeso a divinis e rimosso dall’ufficio di parroco della parrocchia di San Ranieri in Guasticce. Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica».

 

La Diocesi fa sapere anche che il vescovo di Livorno aveva incontrato prima di Natale l’ex parroco di San Ranieri per «capire questo suo dissenso. Successivamente però ha dovuto procedere alla scomunica ufficiale con un atto da lui stesso firmato e redatto dal cancelliere». Don Ramon però non si è mostrato sorpreso e abbattuto, dalla decisione della Diocesi. Tutt’altro. Ha voluto partecipare ad una trasmissione di Radio Domina Nostra, condotta da Alessandro Minutella, altro sacerdote, di Palermo, che era stato scomunicato nel 2018, sempre per avere attaccato frontalmente Papa Francesco. E in questo contesto il parroco di Guasticce si è definito «sereno e tranquillo» ma allo stesso tempo «stupito della velocità con cui la ghigliottina ha tagliato la sua ennesima testa».

 

 

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